Legalità e trasparenza nei cantieri del sisma: firmato Protocollo antimafia per mille nuovi cantieri (Video)

ASCOLI - Il commissario Castelli ed il prefetto Canaparo hanno siglato l'accordo finalizzato a potenziare i flussi informativi e rafforzare le misure in grado di prevenire le infiltrazioni mafiose nel cratere: «La legalità è il primo mattone della ricostruzione, oggi un passo decisivo per garantire trasparenza, sicurezza e tutela dei lavoratori»
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Le parole di Castelli e Canaparo

 

di Filippo Ferretti

 

Nella sede della sala della Vittoria della Pinacoteca è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra il commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post-sisma, Guido Castelli, e il direttore della Struttura per la Prevenzione Antimafia del Ministero dell’Interno, il prefetto Paolo Canaparo. Con loro, al momento della firma del documento, finalizzato a garantire più trasparenza e sicurezza nella ricostruzione dopo i danni del terremoto del 2016, il prefetto Sante Copponi.

La firma

 

Un accordo finalizzato a potenziare i flussi informativi e rafforzare le misure in grado di prevenire le infiltrazioni mafiose nei cantieri della ricostruzione pubblica e privata con contribuzione pubblica, nelle zone colpite dal sisma di nove anni fa.

 

Al momento della firma del Protocollo, a cui erano presenti anche il vice direttore della Dia, Lorena Di Galante e il direttore interregionale Centro dell’Ispettorato nazionale lavoro, Stefano Marconi, il momento centrale è stato rappresentato dall’inter-operabilità dei dati della ricostruzione raccolti nella piattaforma Gestione Digitale Sisma, sviluppata dall’ufficio del commissario, che consentirà agli organismi di controllo antimafia, alle Prefetture e agli enti competenti di accedere in tempo reale a dati aggiornati su cantieri, imprese e professionisti coinvolti nella ricostruzione.

Un intendimento che permetterà anche la visualizzazione della mappatura dei cantieri e il monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori. Il protocollo prevede inoltre la costituzione di una cabina di regia interistituzionale, il cui compito sarà di coordinare e monitorare l’attuazione dell’accordo, definire le modalità di accesso ai dati e di valutare eventuali integrazioni o criticità. Per quanto riguarda le interdittive antimafia, l’incontro ha fatto sapere che nel 2023 ce ne sono state 18, arrivate a 26 l’anno successivo, mentre nei primi 6 mesi dell’attuale anno sono già state 24. Un aumento che mostra la sempre maggiore efficacia dell’azione di un simile processo di prevenzione.

 

«La legalità è il primo mattone della ricostruzione e questo Protocollo rappresenta un passo decisivo per garantire trasparenza, sicurezza e tutela dei lavoratori nei cantieri del cratere sismico», ha dichiarato Castelli, certo dell’importanza dei controlli, così come la presenza dello Stato nel cratere per garantire legalità e fiducia.

«Grazie alla collaborazione con la Struttura per la Prevenzione Antimafia, rafforziamo la nostra capacità di intercettare e contrastare ogni tentativo di infiltrazione criminale», ha aggiunto, sottolineando come la ricostruzione nel cratere possa procedere spedita, con la necessità di mantenere un occhio vigile sulle dinamiche dei processi.

 

Uno sforzo perfezionato anche dall’innovazione tecnologica e dalla sinergia tra istituzioni, in grado di offrire un metodo di lavoro che fino ad oggi ha permesso di mantenere sicuri i luoghi in oggetto; zone che nei prossimi 12 mesi vedranno l’avvio di più di mille cantieri per la ricostruzione pubblica, mentre 8mila saranno quelli a matrice privata.

 

Il prefetto Paolo Canaparo ha aggiunto che «L’accordo rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di collaborazione già attivo con il Commissario Straordinario Castelli, con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti a tutela della legalità e della trasparenza nel processo di ricostruzione».

 

Una iniziativa, quella legata alla firma del documento, capace di testimoniare l’impegno costante nel promuovere una sinergia sempre più efficace. Un protocollo che sarà operativo per tutta la durata della gestione commissariale e che si inserisce nel quadro delle misure dedicate al controllo, alla sicurezza e all’innovazione nei cantieri della ricostruzione.


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