Il ponte sull’Ancaranese
«Sono anni che cittadini e imprese della Vallata del Tronto attendono atti concreti sul Ponte Ancaranese. Sono trascorsi oltre due anni di nulla, solo promesse e neppure un mattone. Un rimpallo di responsabilità, di rinvii e la solita generica colpa data alla burocrazia, con il risultato che a pagare il prezzo dell’immobilismo sono lavoratori, aziende e famiglie costrette ogni giorno a convivere con enormi disagi».
Francesco Ameli
A dichiararlo è Francesco Ameli, consigliere comunale di Ascoli e segretario provinciale del Partito Democratico.
Secondo Ameli, l’Ordinanza Speciale 122 del 3 luglio 2025 ha chiarito definitivamente un punto: «Il ponte storico in muratura non potrà mai essere riaperto al doppio senso di marcia. Verrà soltanto messo in sicurezza per consentire un transito temporaneo a senso unico alternato, in attesa della demolizione del ponte in cemento e della costruzione del nuovo attraversamento. L’ordinanza di fatto certifica il fallimento della destra e di chi dichiarava che addirittura la stessa Meloni avrebbe eliminato il vincolo della soprintendenza».
Ameli sottolinea come, dopo due anni di discussioni, sia emersa l’unica soluzione possibile: la realizzazione di un nuovo ponte a due corsie.
«Oggi siamo ancora al punto di partenza – afferma – mancano progettazioni, approvazioni, demolizioni, costruzione e collaudi. Se guardo agli ultimi due anni penso che ci aspettino tempi interminabili e che il ponte non sarà percorribile prima di tre anni».
Ameli conclude chiedendo un’accelerazione immediata: «Il Ponte Ancaranese deve essere una priorità politica assoluta. Regione Marche, Regione Abruzzo, Ufficio Speciale Ricostruzione e Province coinvolte devono accelerare ogni passaggio. Qui non parliamo di carte e procedure, ma di collegamenti vitali per un’intera vallata. Ogni giorno perso significa più traffico, più costi per le imprese, più disagi per i cittadini e smog che invade un territorio che non può più aspettare promesse elettorali».
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