Vittorio Massi
La coda polemica di Samb-Ravenna e della direzione arbitrale arriva in sala stampa. Prima Palladini, che si presenta al microfono per primo ma ammonisce dall’inizio: «Non sono venuto per rispondere alle domande, dico solo una cosa: un grande applauso ai miei ragazzi che nel secondo tempo hanno chiuso il Ravenna nella sua metà campo, avrebbero meritato di più. Non parlo dell’arbitro, perché è sotto gli occhi di tutti e siete voi che dovete giudicare». Si alza e se ne va, con il peso di una espulsione decisa da Castellano di Nichelino apparsa insensata quando al massimo, in situazioni del genere, un arbitro ammonisce per mettere fine alle proteste che però, verso il quarto ufficiale, erano espresse senza alcuna teatralità.
Mister Marchionni, invece, risponde con molta disponibilità alle domande ficcanti dei giornalisti: «Sul gol annullato ero girato, lo ammetto. Ma la mia squadra in uno stadio del genere ha compiuto un altro passo in avanti, perché imporsi in un ambiente così infuocato fa crescere il carattere, bisogna essere giocatori per provare queste esperienze». E mentre parla, il presidente Massi, uscito dal tunnel degli spogliatoi già nervoso, chiede al mister ravennate: «Guardi, gliele faccio vedere io le immagini. Io non alcuna protezione, sono un muratore» e col telefonino mostra l’azione del gol annullato a Sbaffo. Si concluderà con una stretta di mano tra i due, con Marchionni che ammetterà che certi gol si possono annullare ma anche assegnare.
Ci pensa il direttore sportivo De Angelis a provare a calmare gli animi: «Dobbiamo trasformare questa rabbia in qualcosa di positivo in vista della trasferta di Livorno, già da domani alla ripresa degli allenamenti. L’arbitro era inesperto? Non sta a me dire perché lo hanno scelto. Ad ogni modo ho visto una buona Samb».
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