Palazzo Arengo (Foto Vagnoni)
Il caos (voluto?) che regna nel centrodestra ascolano per la scelta del candidato sindaco sta avendo rallentando anche la campagna elettorale del centrosinistra. E così anche l’ultimo vertice domenicale, tra i big ascolani del Pd, non ha sortito alcuna fumata bianca. L’occhio è rivolto anche nel campo avversario e alle mosse di Piero Celani che potrebbe “spaccare” il centro destra creando quel famigerato polo dei moderati pronosticato a settembre alle Festa dell’Unità da Amedeo Ciccanti in ottica “anti sovranista” e di conseguenza “anti leghista”. Se invece la coalizione formata al momento da Pd, Articolo 1 Psi andrà da sola si dovrà stringere la per la scelta del candidato sindaco.
Angelo Procaccini
L’identikit tracciato dal segretario Angelo Procaccini è quello di un professionista in grado di garantire discontinuità con l’attuale sistema di potere del centro destra. Tra i nomi che girano ci sono quelli del commercialista Bruno Formichetti, dell’avvocato Arrigo Silvestri, già impegnato in politica con i Repubblicani e del giornalista Pietro Frenquellucci, già assessore in quota Psdi (partito socialdemocratico) a metà degli anni ’80 con il sindaco Aldo Loreti. “Affascinanti”, ma al momento senza il riscontro (dei diretti interessati soprattutto) le indiscrezioni che portano ai nomi dell’ex sindaco Roberto Allevi e della vice presidente della Regione, Anna Casini. In quest’ ultimo caso ci sarebbero alla base nodi politici molto difficili da sciogliere. In caso di vittoria all’Arengo, infatti, la Casini lascerebbe il posto in Regione a Monica Acciarri nel 2015 candidata con il Pd, ma ora passata con il centro destra del sindaco Castelli. In caso di sconfitta invece la Casini potrebbe ricevere un contraccolpo negativo in vista delle Regionali del 2020.
rp
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