Il carcere, anche se per un breve periodo, non gli è servito a nulla. L’agricoltore di 42anni di Monteprandone, finito nel novembre 2018 in una cella del Marino, era in libertà da pochi giorni ma ha continuato con i maltrattamenti e le minacce nei confronti della sorella (prima convivente, ma ora aveva il divieto di avvicinarsi a quella casa), e per lui si sono di nuovo aperte le porte del carcere ascolano.
La caserma dei Carabinieri di Monteprandone
A bloccarlo e ammanettarlo ci hanno pensato i Carabinieri della locale Stazione, comandata dal luogotenente Gabriele Luciani. L’uomo, che non è sposato, è sato infatti raggiunto da un nuovo provvedimento di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Ascoli su richiesta della Procura della Repubblica. Sul cui tavolo sono ovviamente finiti i risultati delle ultime indagini dei Carabinieri.
Una volta scarcerato, il 42enne, difeso dall’avvocato Emiliano Carnevali, aveva infatti violato più volte le prescrizioni di non avvicinarsi alla sorella, come gli era stato imposto dal giudice. Non solo, ma aveva continuato a maltrattarla e minacciarla come riscontrato diverse volte dai Carabinieri.
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