Rcf resta a San Benedetto, i sindacati:
«Esempio di trattativa
per una ripartenza post pandemia»

VERTENZA - All'incontro ad Ancona, nella sede della Regione Marche, erano presenti per la Fiom Cgil il segretario provinciale di Ascoli Alessandro Pompei, il segretario regionale Tiziano Beldomenico, la Rsu Luigi Spinozzi. Per la Uilm Uil il segretario provinciale Marco Piattelli e la Rsu Fabrizio Traini. Ecco le loro dichiarazioni
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Alessandro Pompei e Marco Piattelli

di Maria Nerina Galiè

«L’incontro di oggi è stato un esempio di pianificazione che guarda alla ripartenza di un territorio dopo la pandemia».

E’ stato questo il commento, a caldo, delle rappresentanze sindacali dopo il tavolo di confronto ad Ancona con al centro la vertenza Rcf di San Benedetto. L’azienda aveva ventilato l’idea di chiudere la sede picena per accentrare la produzione di prodotti audiovisivi nella casa madre di Reggio Emilia, mettendo a rischio 23 lavoratori (leggi qui).

Erano presenti per la Fiom Cgil il segretario provinciale di Ascoli Alessandro Pompei, il segretario regionale Tiziano Beldomenico, la Rsu Luigi Spinozzi. Per la Uilm Uil il segretario provinciale Marco Piattelli e la Rsu Fabrizio Traini.

Dopo l’incontro della scorsa settimana, nello stabilimento di San Benedetto, oggi 11 febbraio, la conferma dell’ad Arturo Vicari di aver cambiato idea. San Benedetto non chiude ed anzi, sarà un centro di eccellenza per un determinato tipo di componenti elettroniche che si realizzeranno lì, a servizio dell’intero gruppo (leggi qui).

«Si parla di investimenti – aggiungono i sindacalisti – non di certo a breve termine. Su questo l’ad è stato chiaro, mettendo sul tavolo la necessità di un rientro di un prestito di 44 milioni di euro. Il progetto è ambizioso. Ce lo sottoporranno entro una decina di giorni, a noi sindacati ma anche e soprattutto alla Regione Marche a cui i vertici aziendali hanno chiesto supporto economico.

Sono ancora tante le incognite. E ci saranno altri incontri. Ma non nascondiamo la soddisfazione.

E’ emerso una prospettiva che interpreta bene la fase di possibile sviluppo del mercato. Ha prevalso, per nulla scontata,  la buona prassi delle relazioni aziendali, in cui tre attori, parti sociali, azienda e istituzioni parlano la stessa lingua, che è quella del rilancio e della pianificazione, e si ascoltano. Unico il fine, trovare soluzioni».

 


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