La presentazione del Piano vendita di Erap Marche
di Francesca Pasquali
Sono 825 le case popolari nelle Marche al momento non utilizzabili. Un patrimonio immobiliare che potrebbe fare la differenza per tante famiglie in difficoltà. Per sistemare questi appartamenti servono circa 10 milioni di euro. Soldi che l’Erap Marche, almeno in parte, punta a racimolare dalla vendita di una buona parte dei 3.347 alloggi di edilizia residenziale pubblica già in uso, per un valore complessivo di 27,5 milioni.
Il “Piano di vendita” è stato presentato oggi giovedì 5 gennaio dal presidente dell’Erap Saturnino Di Ruscio e dall’assessore regionale all’edilizia residenziale Stefano Aguzzi. Riguarda il periodo 2023-2025: ricevute le lettere, gli affittuari avranno due mesi per decidere se accettare la proposta dell’Erap.
Nel Piano sono 494 gli alloggi messi in vendita, ma la voce grossa la fa l’Anconetano con 1.258, poi 686 nel Maceratese, 648 in provincia di Pesaro Urbino e 261 nel Fermano. L’alienazione di questa parte massiccia di patrimonio immobiliare rappresenta uno dei tre capisaldi su cui poggerà l’attività dell’Erap nel prossimo triennio.
Il secondo, Governo nazionale permettendo, riguarda il Superbonus. «Non possiamo perdere il treno del 110%» ha spiegato Aguzzi che si è detto «fiducioso per una proroga di questa possibilità».
«Ci sono circa 300-350 milioni di lavori da fare nel 2023 per tutte e cinque le province, molti in quella di Ancona. Andremo a riqualificare dal punto di vista energetico – ha aggiunto Di Ruscio – e in alcuni casi anche da quello sismico, molti edifici, cosa che consentirà agli affittuari di pagare bollette meno salate. Per legge, gli alloggi sociali sono esentati dal pagamento dell’Imu, ma la normativa attuale è confusa e alcuni Comuni applicano l’imposta.
Nascono così dei contenziosi tra Comuni ed Erap, alcuni anche piuttosto salati. Come nel Pesarese, dove la situazione è pesantissima, con un contenzioso tributario di 1,7 milioni. Sommando tutti i contenziosi marchigiani, si arriva a 2,8 milioni, tolti alla manutenzione degli alloggi. Non è corretto – ha concluso Di Ruscio – che ci si viene a chiedere alloggi popolari a basso prezzo, ma poi ci troviamo a pagare l’Imu perché la legge non è chiara come dovrebbe essere».
La terza priorità dell’Erap Marche riguarda i 27 bandi pubblicati dall’ente per riadattare ed efficientare gli alloggi al momento non utilizzabili. Per Aguzzi, il risultato ottimale sarebbe sistemarne tra il 70 e l’80% (una ventina di lotti): «Portarne a casa due terzi sarebbe un grande successo perché ci permetterebbe di dare maggior valore al patrimonio pubblico e un tetto a tante famiglie, spendendo bene soldi che provengono anche dalle vendite degli alloggi. Invece di proporre nuova edificabilità, puntiamo alla sistemazione del patrimonio già a disposizione, ma non utilizzabile. Con cifre non esagerate, nel breve periodo, riusciremo a dare ai marchigiani molti nuovi appartamenti, ma soprattutto a sistemare quelli già esistenti».
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