In Riviera torna di moda il piccolo negozio di quartiere
di Giuseppe Di Marco
Il piccolo negozio di quartiere, o meglio l’esercizio di vicinato, è tornato di moda a San Benedetto. Così sembrerebbe stando ai dati sul commercio del Comune relativi al 2022. Le statistiche ufficiali parlano di una città che a piccoli passi sta tentando di uscire dal piano inclinato della crisi.
A testimoniarlo è la misura aggregata delle nuove aperture e chiusure. In Riviera, tra strutture ricettive, esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, commercio in sede fissa, servizi alla persona e forme speciali di vendita, sono apparse 450 attività, a fronte di 110 che invece hanno abbassato definitivamente la saracinesca. Dati migliori di quelli riferiti al 2021, anno nel quale hanno aperto solo 284 attività e ne sono state chiuse ben 137. Insomma, la forbice tra new entries e addii si è allargata e, di conseguenza, il saldo ne ha risentito positivamente.
Guardando il fenomeno più nel dettaglio, comunque, ci si rende conto che il trend generale viene fortemente influenzato da un dato specifico, ovvero quello delle strutture ricettive. A San Benedetto, nel 2022, ne sono apparse ben 221 in più: la voce però annovera, oltre alle classiche forme di ricezione turistica (affittacamere, case vacanza e b&b) anche i nuovi appartamenti affittati. Il boom, quindi, si potrebbe in parte spiegare con un aumento delle regolarizzazioni e il trend, in questo senso, non sarebbe da legare all’attrattività del territorio.
Ben più interessante, invece è il dato sul commercio in sede fissa: nel 2022, in questo comparto, ci sono state 109 aperture e solo 34 chiusure, contro le 90 aperture e le 61 cessazioni del 2021. Più nello specifico, a confortare è il numero di esercizi di vicinato: in Riviera, l’anno scorso, ne sono apparsi ben 75. E’ una buona notizia: parliamo infatti del piccolo negozio di quartiere, che da anni soffre la spietata concorrenza dei centri commerciali e delle rivendite all’ingrosso. Il ritorno del negozio al dettaglio rappresenta un segnale positivo, ma occorre che venga “validato” da una stabilizzazione nel tempo. Infine si mostra buono, anche se in linea con il 2021, il dato relativo ai servizi alla persona (23 nuovi contro solo 4 cessati), che include acconciatori, estetisti, palestre e comparto “benessere”.
L’assessore al commercio Laura Camaioni
Ad esprimere soddisfazione è l’Amministrazione comunale, che si attribuisce una parte del merito di questo fenomeno. «Il bilancio è assolutamente positivo – dice l’assessore al commercio Laura Camaioni – Va detto che nel 2021, con l’emergenza sanitaria ancora in corso, molte attività avevano deciso di chiudere i battenti, però l’anno scorso la città è incontestabilmente ripartita. Per il 2023 mi aspetto un trend ancora più positivo. Noi, per quel che ci compete, abbiamo fatto e faremo di tutto perché le cose migliorino. Abbiamo deciso piccole ma mirate esenzioni Tari all’imprenditoria giovane e femminile. Alcune iniziative sono andate bene: penso all’allestimento delle luminarie, che quest’anno miglioreremo ancora. E penso ai numerosi eventi che abbiamo fat e che intendiamo organizzare in futuro. Spero che la città continui ad aiutarci come ha fatto finora».
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