Si svolgerà giovedì 29 maggio alla Bottega dei Terzo Settore, dalle 18, l’assemblea del Forum di progettazione partecipata dell’area ex Sgl Carbon. Un’occasione per fare il punto sulle prossime tappe della bonifica dell’area e della sua riqualificazione, che vedranno fortemente impegnate tutte le realtà aderenti al Forum.
«Come evidenziato nella stessa proposta presentata dalla società Restart, approvata con integrazioni proposte da Legambiente e Bottega del Terzo Settore e prescrizioni (in particolare da parte dell’Arpa Marche e della Soprintendenza belle arti, archeologia e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata), il Progetto operativo di bonifica si limita “alla progettazione delle sole opere di bonifica e si riferisce pertanto ad uno scenario, definito intermedio, che si concluderà con la consegna dell’area collaudata e bonificata”», fa sapere la stessa Legambiente in una nota.
«Anche le demolizioni dei manufatti esistenti dovranno essere oggetto di uno specifico Piano, da presentare da parte della società Restart – continua Legambiente –. Si apre, insomma, una nuova fase, che dovrà portare all’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici da parte dell’amministrazione comunale dedicati all’area, in particolare il Programma di riqualificazione urbana. In questo scenario, verranno sviluppate le proposte raccolte dal Forum e le valutazioni espresse nella “Nota sulle superfici del Master plan” del 17 marzo scorso, curata da Legambiente e Bottega del Terzo settore, allegata al verbale della Conferenza dei servizi: dal Centro per l’arte contemporanea alle aree verdi, dalle iniziative per il benessere e le attività sportive agli spazi da dedicare a quelle sociali, associative e al Centro di documentazione sulla storia dell’ex Sgl Carbon, con le relative superfici da prevedere».
«In quella stessa Nota – conclude Legambiente – viene sottolineata la forte perplessità emersa durante i lavori del Forum circa l’indicazione contenuta nel master Plan presentato dalla società Land, peraltro “neppure specificata in termini di superfici, di un nuovo e ulteriore centro commerciale da realizzare nell’area”, di cui Ascoli Piceno non ha davvero bisogno».
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