Il Pronto Soccorso di San Benedetto (Immagine di repertorio)
Nottata difficile, quella dell’8 luglio, al Pronto Soccorso dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto per via del sovraffollamento che si è creato. E’ il primo episodio di questa estate e non sarà l’ultimo, avvisa il dg dell’Ast picena Antonello Maraldo nello spiegare come è stata gestita l’emergenza, per cui ha tenuto a ringraziare il personale.
La criticità si è verificata poco dopo la mezzanotte, quando si sono trovati al Pronto Soccorso rivierasco contemporaneamente 37 pazienti (di cui 12 presi in carico e 25 in attesa di visita), la maggior parte dei quali codici di minore gravità. Nello specifico, nessun codice rosso, 8 codici arancioni, 17 codici azzurri, 11 codici verdi e un codice bianco, con diagnosi principalmente di traumi, dolori di varie tipologie e astenia.
Il medico di turno – fa sapere l’Ast di Ascoli – constatata la condizione di sovraffollamento, ha segnalato la situazione alla direzione medica ospedaliera dell’ospedale di San Benedetto ed è stato applicato il protocollo per l’intervento di primo livello che, nel caso specifico, è consistito: nella messa a disposizione di un maggior numero di barelle per il Pronto sSoccorso e nella deviazione, con l’ausilio delle ambulanze del 118 per il trasporto, dei codici minori al Pronto Soccorso dell’ospedale di Ascoli, previa verifica dei pazienti in carico e in attesa di visita presenti nello stesso. L’episodio di sovraffollamento si è risolto alle 4 circa di questa mattina.
La dottoressa Giuseppina Petrelli
«La situazione era già complicata dalle prime ore del pomeriggio di ieri – evidenzia il direttore di Medicina d’urgenza dell’ospedale di San Benedetto, Giuseppina Petrelli – per le ore diurne è attiva una terza sala per la gestione dei codici minori, ma il flusso, ieri, purtroppo non si è interrotto e c’è stato un picco a mezzanotte. Picco che è stato gestito applicando i protocolli attivi per il sovraffollamento, con la risoluzione dei casi più gravi nei tempi adeguati e con alcuni ritardi imputabili al numero elevato di codici minori.
Il Pronto Soccorso – conclude la dottoressa Petrelli – è aperto 24 ore su 24 e fornisce risposte a tutti, compatibilmente con la gravità delle condizioni cliniche di arrivo dei pazienti stessi. La raccomandazione è quella di rivolgersi al Pronto Soccorso in caso di reale urgenza e di recarsi in altri setting per le condizioni non urgenti. Ringrazio tutti gli operatori che la notte scorsa hanno affrontato in modo egregio la situazione».
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