Da sin. Francesco Acquaroli e Matteo Ricci
di Nunzia Eleuteri
La sfida elettorale per la scelta del prossimo consiglio regionale delle Marche si sta facendo sempre più intensa ed impegnativa.
Se i militanti di sinistra, fino a qualche settimana fa, erano tanto fiduciosi in una vittoria, ora iniziano ad avere qualche dubbio. Il loro entusiasmo ha iniziato ad affievolirsi quando le scelte della segreteria politica regionale e delle assemblee provinciali del Pd in merito alle candidature sono state in parte disattese (da chi?) creando fratture interne di non poco conto e che potrebbero essere determinanti per il risultato del 29 settembre. Entusiasmo che si sta riducendo anche a seguito dell’avviso di garanzia ricevuto dal candidato alla presidenza Matteo Ricci, per un fatto accaduto nel periodo del suo incarico da Sindaco del comune di Pesaro. Avviso di garanzia che ha scatenato non poche polemiche da parte di quella stessa sinistra che ha sempre contestato le posizioni critiche espresse dal centro destra in analoghe situazioni giudiziarie. Come se il tempismo della magistratura sia giusto o sbagliato a seconda delle parti coinvolte…
Stando così le cose, potrebbero quasi festeggiare i simpatizzanti di centro destra, pensando di poter godere ora di un po’ di vantaggio. Ma non è così perché di preoccupazioni il candidato Francesco Acquaroli deve averne non poche.
Dopo la vicenda Atim, (Agenzia per il turismo e per l’internazionalizzazione delle Marche) finita pochi mesi fa persino sulle reti televisive nazionali per gli affidamenti delle risorse, sta facendo discutere molto anche l’operatività della Svem (Sviluppo Europa Marche Srl), società a capitale interamente regionale che gestisce un cospicuo patrimonio (milioni di euro) per l’elaborazione e attuazione di progetti di sviluppo territoriale. A tutto questo si aggiunge anche una delicata questione emersa tra gli industriali. Pochi giorni fa, i presidenti delle sezioni di Confindustria delle 5 province, hanno inviato al presidente della Camera di Commercio unica delle Marche, una richiesta scritta di verifica dei requisiti di rappresentanza dei componenti della giunta camerale.
Un fatto che non può lasciare indifferente il presidente della Regione Acquaroli, sia per l’importanza dei mittenti che rappresentano il tessuto industriale delle Marche, sia per il coinvolgimento diretto della Regione stessa nell’ente camerale del quale, con decreto, nomina il Consiglio (l’ultimo decreto è del 25/6/2024 per il quinquennio 2024-2029). Se volessimo sintetizzare al massimo, il Presidente della Regione Marche ricopre un ruolo chiave nella Camera di Commercio, sia per quanto riguarda la sua composizione che per l’indirizzo delle sue attività, avendo come obiettivo quello di contribuire a creare un sistema di collaborazione tra le istituzioni per lo sviluppo del territorio.
A dover preoccupare il candidato Francesco Acquaroli, quindi, non sono le liste di attesa della sanità (delle quali, tra l’altro, si parla da decenni e che sembrano essere l’unico cavallo di battaglia di una sinistra stranamente silente sulle altre questioni) ma un insieme di fattori, soprattutto economici.
Insomma, se Atene piange, Sparta non ride di certo. E siamo nel bel mezzo di un’estate che si prevede davvero bollente… non solo sotto il punto di vista climatico…
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