I ricercatori al lavoro nella Sala Cola d’Amatrice
di Claudio Felicetti
Dall’arte italiana del Cinquecento, rappresentata dai pregevoli affreschi di Cola dell’Amatrice, alle “visioni progettuali” degli 80 giovani ricercatori e designer di quattro nazioni che si confrontano sull’ambizioso tema “Il futuro presente. Il presente futuro”. Sembra questo il filo conduttore che lega il maestro del secolo XVI ai creativi del Duemila, osservando i gruppi di lavoro all’interno della sala dei dipinti, nel chiostro maggiore di San Francesco. Il loro obiettivo è quello di sviluppare visioni progettuali per un futuro più sostenibile, inclusivo e sicuro. Una missione impossibile? Sembra proprio di no, considerate le motivazioni e la voglia di questi giovani di pensare a un futuro in cui l’uomo possa ritrovare la propria centralità e un contesto più vivibile. Alla manifestazione “Design Experience”, curata e organizzata dalla Scuola di Ateneo Architettura e Design “Vittoria” dell’Università di Camerino, e che ha come protagonista il noto designer Fabio Lenci, partecipano sei università di quattro paesi (Messico, Israele, Grecia, Italia), con il coinvolgimento di oltre 100 tra ricercatori, designer, imprenditori e studiosi.
La professoressa messicana Francisca Leticia Morales Garcia
Proprio la presenza di tre team stranieri caratterizza l’appuntamento scientifico e culturale di Ascoli. «Abbiamo già avviato una collaborazione con il Cosmob di Pesaro (il Centro tecnologico che supporta lo sviluppo del settore legno-arredo, ndr) -spiega la professoressa messicana Francisca Leticia Morales Garcia, coordinatrice del partneriato internazionale in disegno industriale- ed è la seconda volta che vengo ad Ascoli». Monterrey è una città moderna, la capitale industriale del Messico, e conta oltre 1 milione di abitanti. La sua università, ci precisa la professoressa, ha 200.000 studenti, di cui 1.850 iscritti a Disegno industriale, e quattro livelli di insegnamento. Senza dimenticare gli altri 14 atenei. «Questa iniziativa di Unicam -aggiunge- è molto importante per noi perché è un’occasione per confrontarci con gli altri ricercatori e con i loro metodi di lavoro, in modo che si crei una sinergia utile a tutti. La Grecia ad esempio ci ha invitati a un congresso per il prossimo anno, anche questa sarà una grande opportunità per relazionarsi con gli altri, per preparare gli studenti a una visione globale e non solo locale. A Monterrey -sottolinea la Morales Garcia- c’è una consolidata collaborazione tra università e industrie, molte delle quali finanziano le attività dell’ateneo. C’è uno scambio reciproco che permette una crescita del sistema produttivo e di quello della conoscenza e del sapere».
«E’ un’esperienza che sta riuscendo molto bene -conferma il professor Graziano Leoni, pro rettore vicario Unicam e docente ordinario di Progettazione delle Strutture Architettoniche e Problemi Strutturali dell’Edilizia Storica- da replicare nel prossimo anno. L’obiettivo è anche quello di far conoscere la nostra università nel mondo e la presentazione finale dei progetti nella “Notte europea dei ricercatori” concretizzerà lo spirito di questa iniziativa. Il designer deve guardarsi sempre intorno per capire se gli oggetti possono portare a qualcosa di nuovo».
Anche nei prossimi anni, la Scuola di Architettura e Design dell’Unicam di Ascoli ha intenzione di organizzare il “Design Experience Week” con l’obiettivo di approfondire una tematica di ampio respiro, attraverso il coinvolgimento di differenti università italiane e straniere, soggetti istituzionali e imprese del territorio, studiosi di fama internazionale.
Il programma di Design Experience Otto team di ricercatori per migliorare la qualità vita
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