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Pesca, oltre 2 tonnellate di sequestri
e un centro di stoccaggio fuori legge
I prodotti erano pronti per essere venduti

SAN BENEDETTO - Tra novembre e dicembre intensa attività di controllo condotta anche dalla Capitaneria di Porto: nel punto di stoccaggio si lavoravano merluzzi, triglie e sogliole privi delle necessarie certificazioni. Obiettivo dell'azione , la repressione di attività illecite sull'intera filiera
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Nove sanzioni elevate in materia di pesca delle vongole, per un totale di 450 chili di prodotto (sequestrato e rigettato in mare nelle aree apposite) e 21.000 euro di esborso per i trasgressori, i quali si sono visti revocare la licenza di pesca.

Una vedetta della Guardia Costiera

Ma non finisce qui, perché dopo un’ intensa attività investigativa è stato individuato un centro di stoccaggio e lavorazione di prodotti ittici dove, all’interno delle celle di congelamento, erano presenti circa 1,5 tonnellate di prodotto ittico di pregio, fra cui merluzzi, triglie e sogliole, già lavorato, inscatolato e pronto per essere venduto al consumatore nel periodo delle festività, ma privo di qualsiasi documentazione che ne attestasse la provenienza, la sicurezza alimentare e la qualità dello stesso.
Insomma, tra la fine di novembre e per tutto il mese di dicembre sono state elevate sanzioni per circa 41.000 euro e sono state sequestrate oltre 2 tonnellate di prodotto ittico. E’ il lavoro svolto dal personale della Capitaneria di Porto di San Benedetto, dall’Ufficio Circondariale marittimo di Porto San Giorgio e dell’Ufficio Locale marittimo di Cupra Marittima, insieme per una una complessa attività di vigilanza in materia di pesca. Tale attività si ricollega all’operazione “Confine illegale”, condotta dalla Guardia Costiera su tutto il territorio nazionale

 

Vongole sequestrate

I controlli effettuati nell’ambito del territorio delle Provincie di Ascoli e di Fermo, hanno avuto come obiettivi primari la prevenzione e la repressione di attività illecite sulla intera filiera della pesca, dallo sbarco del prodotto ittico fino alle successive fasi di trasporto e commercializzazione, con particolare riguardo alla verifica delle informazioni che devono accompagnare tale prodotto in ogni fase commerciale – la cosiddetta tracciabilità – alla repressione del fenomeno della commercializzazione di prodotto ittico allo stato di novellame, all’inosservanza delle norme in materia di corrette informazioni al consumatore finale e del rispetto della disciplina in materia di conservazione e scadenza del prodotto ittico.
Di rilievo è stata l’attività di controllo nei confronti delle unità professionali di tipo “vongolare”, con particolare riferimento al rispetto della normativa riguardante le zone di mare in cui è consentita la pesca e in merito ai quantitativi massimi di prodotto ittico pescabile consentito dalla legge.
L’attività di controllo posta in essere dal personale appartenente al Compartimento Marittimo di San Benedetto ha avuto la finalità di tutelare da una parte il consumatore finale, affinché possa fare un consumo consapevole del prodotto ittico che acquista presso le rivendite autorizzate piuttosto che presso i ristoranti, dall’altra preservare la risorsa ittica dalla pesca indiscriminata di prodotto che provoca l’inesorabile impoverimento della fauna marina.

 


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