Villa Pigna, le autoclavi
restano sotto osservazione

FOLIGNANO - Dopo l'acqua contaminata sono ancora off limits i serbatoi privati da dove sarebbe arrivata la contaminazione. L'amministratore di condominio Marco Egidi: «Ho fatto scollegare gli impianti e detto ai miei condomini addirittura di non bere acqua di rubinetto, nemmeno diretta, fino a che non avremo provveduto ad igienizzare l’impianto»
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di Maria Nerina Galiè

Non hanno ancora pace gli abitanti di Villa Pigna, ai quali la scorsa settimana era stato vietato di bere acqua dai rubinetti. L’allarme è rientrato dopo che le analisi effettuate su campioni, prelevati nei punti dove nei giorni precedenti erano state trovate tracce di batteri, avevano dato esito negativo. La garanzia vale però soltanto per l’acqua diretta e non per quella che passa attraverso le autoclavi che, su espressa richiesta dei tecnici del Consorzio Piceno, devono rimanere scollegati ed essere sottoposti a sanificazione. Seppure non si ha la certezza assoluta che la causa dell’inquinamento sia stata l’immissione di acqua stagnante di qualche serbatoio privato nella rete pubblica (sono stati controllati uno ad uno e in qualche caso la valvola in effetti è risultata difettosa), è certo che la stessa acqua, microbiologicamente non pura, è rientrata negli autoclavi contaminandoli.
L’incombenza ora ricade sugli amministratori di condominio della zona sottoposta ad ordinanza sindacale del 15 gennaio che si sono subito preoccupati di verificare la situazione presso i loro assisiti. Uno di loro è Marco Egidi, che è anche presidente provinciale Anapi (associazione nazionale amministratori professionisti di immobili).

Presidente, è possibile che un autoclave possa aver contaminato l’acqua di un’intera rete?

«Difficile rispondere, ma sono molto perplesso. Il tipo di batterio riscontrato (escherichia coli, ndr) presupporrebbe un infiltrazione di liquami nel serbatoio. Mi pare una cosa impossibile. Ad ogni buon grado, adesso ho fatto scollegare gli autoclavi e detto ai miei condomini addirittura di non bere acqua di rubinetto, nemmeno diretta, fino a che non avremo provveduto ad igienizzare l’impianto».
Un intervento straordinario che però non andrebbe fatto di prassi?
«Non c’è un imposizione. L’amministratore, in quanto responsabile delle parti comuni dello stabile, dovrebbe provvedere alla manutenzione dell’autoclave con la “diligenza del buon padre di famiglia”. Quindi analisi dell’acqua ogni anno e svuotamento con sanificazione del serbatoio almeno ogni due. Sono circa 500 euro di spesa che non sempre si è disposti a pagare».
Si eviterebbero così tutti i rischi?
«No, perché gli impianti dovrebbero essere messi in funzione con cadenza costante per evitare il ristagno».
Come?
«Ogni autoclave, soprattutto se posizionato in zone dove l’acqua manca di rado, dovrebbe essere dotato di un dispositivo che lo attiva ogni 15 giorni. Costa circa 600 euro».
L’episodio di Villa Pigna, di acqua giallognola poi trovata contaminata, rimane un caso isolato ed emerso ancora prima che si disponesse la chiusura notturna dei contatori in diversi Comuni serviti dal Ciip. Questo nel frattempo assicura che “non verranno create depressioni in rete” a Folignano, cioè non si toglierà mai l’acqua, fino a che il problema non sarà stato risolto definitivamente. «Invitiamo però ad un uso razionale della preziosa risorsa idrica – dice uno dei tecnici – in quella zona in particolare, cresciuta a dismisura negli ultimi 10 anni tanto da richiedere un enorme potenziamento della rete per coprire il fabbisogno».


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