L’ascensore della discordia
L’opposizione insiste:
«Bastava la parola del sindaco»

OFFIDA - Fa ancora discutere quello del plesso Ciabattoni. «Dopo il nostro sopralluogo a giugno, era evidente che bisognava adoperarsi per l'inizio dell'anno scolastico. Non occorreva rivolgersi all'assessore di competenza». Il precedente del 2009 ai tempi del terremoto dell'Aquila
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di Simone Corradetti

E’ diventato ormai “l’ascensore della discordia”. Quello cioè che da alcuni giorni fa discutere a Offida. Non si placano infatti le polemiche sulla sicurezza dei plessi scolastici di via Ciabattoni e Piazza Baroncelli, evidenziata dalla minoranza in Consiglio comunale, rappresentata da “Obiettivi comuni per Offida” che non si dà per vinta sul mancato funzionamento dell’ascensore del plesso Ciabattoni. Prosegue quindi il botta e risposta con l’Amministrazione capeggiata dal sindaco Luigi Massa. I consiglieri Piergiorgio Piccinini (capogruppo), Eliano D’Angelo, Isabella Stracci e Simona Fioravanti pongono alcune osservazioni sulle scelte effettuate.

L’ascensore della discordia

«A giugno – dicono – abbiamo evidenziato che l’ascensore non funzionava. Le classi con ragazzi disabili sono state spostate al piano terra, ma ci sono momenti della giornata in cui gli alunni devono spostarsi per raggiungere i laboratori o per le attività che si svolgono su piani diversi dell’edificio. Per questo – spiegano – risulta doveroso darne accesso a tutti. Dopo il nostro sopralluogo, era evidente che bisognava adoperarsi per settembre, cioè per l’inizio dell’anno scolastico, affinché la scuola ne fosse fornita così come da norma, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale 236/89, dove al punto 4.4 si stabilisce che “nelle strutture destinate ad attività sociali come quelle scolastiche, sanitarie, assistenziali, culturali e sportive, devono essere rispettate quelle prescrizioni di cui ai punti 4.1, 4.2 e 4.3 atte a garantire il requisito di accessibilità. Dopo ferragosto – aggiungono – abbiamo fatto il primo sopralluogo di verifica, e i tecnici ci hanno riferito che non era stato possibile intervenire a causa dell’elevato onere da sostenere. Il sindaco ci aveva invece assicurato che sarebbe stato sistemato, quindi, per rispondere a Massa, non occorreva chiamare l’assessore di competenza, ma bastava la sua parola».

Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, a Offida alcuni genitori presentarono un esposto alla Prefettura e al comando dei Vigili del fuoco di Ascoli. All’epoca la tensione rientrò, dopo i sopralluoghi e la successiva sistemazione del plesso scolastico di Sant’Agostino in via Ciabattoni.

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