«Il pericolo è che i piccoli centri distrutti dal sisma finiscano per non essere ricostruiti». A lanciare l’allarme è il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, intervenuto insieme ad altri rappresentanti istituzionali dei comuni colpiti dal sisma all’incontro con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Riccardo Fraccaro. Obiettivo, illustrare gli emendamenti dell’Anci al decreto Sisma in fase di conversione parlamentare.
«Questa modalità di confronto con il governo sta producendo degli effetti visto che nel giro di 15 giorni ci siamo incontrati tre volte -spiega Maurizio Mangialardi, coordinatore Anci per le Marche-. I contributi segnalati dai Comuni iniziano ad essere recepiti e questo mette il governo nelle condizioni di costruire un decreto sul sisma più confacente alle esigenze dei territori».
Con lui oltre a Petrucci, c’erano i sindaci di Amatrice (Antonio Fontanella), Norcia (Nicola Alemanno) Teramo (Gianguido D’Alberto) e Narni (Francesco De Rebotti) nella veste anche di presidente Anci Umbria. All’incontro il governo era rappresentato pure dai sottosegretari allo sviluppo economico, Alessia Morani e ai rapporti con il parlamento, Gianluca Gastaldi, e dal viceministro dell’interno Vito Crimi.
«Abbiamo analizzato tutti gli emendamenti e devo riconoscere che molte delle istanze che segnalate finora sono state recepite -continua Mangialardi-. Su altri temi, invece, abbiamo avuto modo di ribadire la nostra posizione». In particolare le richieste dell’Anci riguardano la necessità di intervenire sul personale, prorogando oltre i 36 mesi i contratti in essere; quella di norme specifiche per il personale sulla riclassificazione delle sedi dei segretari comunali per favorire la loro effettiva copertura nelle zone del sisma; e ancora una forte semplificazione delle norme per favorire sia la ricostruzione pubblica che quella privata. «Proprio su questi temi -ribadisce- abbiamo depositato un nostro documento che speriamo possa portare ora all’avvio di un tavolo tecnico di confronto in sede parlamentare alla camera dove è in corso la prima lettura del provvedimento».
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