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Piano per la gestione
dell’emergenza Coronavirus:
ad Ascoli la degenza semintensiva,
a San Benedetto la rianimazione

EMERGENZA - La Regione ha riorganizzato il piano sanitario. Le strutture per i pazienti positivi sono gli ospedali di Camerino, Fermo, San Benedetto, Ascoli, Fossombrone, Chiaravalle, Torrette di Ancona, Inrca e Marche Nord (Pesaro e Fano). Ecco come sono organizzati i nosocomi e di cosa si occuperanno
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L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli

 

Coronavirus, in Regione sono stati predisposti oltre 400 posti letto per i contagiati e che sono divisi tra terapie intensive, semi intensive, degenze specialistiche e post critici. Il piano regionale per la gestione dell’emergenza Coronavirus prevede l’attivazione in ogni provincia di Covid hospital, strutture che saranno dedicate a trattare i contagiati. La Regione ha ritenuto, in raccordo con i direttori degli enti del servizio sanitario regionale e del Gores, di elaborare il piano per il governo delle attività di ricovero. Il documento è stato approvato oggi e definisce le strutture ospedaliere adeguate, o riorganizzate temporaneamente, per far fronte all’emergenza causata dal rapido diffondersi dei pazienti positivi. Al termine della fase straordinaria, l’assetto strutturale del Servizio sanitario regionale sarà ripristinato completamente. Le strutture consentiranno sia di ampliare la dotazione di posti letto dedicati di terapia intensiva e semintensiva, sia di aumentare la dotazione dei posti letto di Malattie infettive e di altri reparti internistici. Strutture dedicate ai pazienti positivi sono gli ospedali di Camerino, Fermo, San Benedetto, Ascoli, Fossombrone, Chiaravalle, Ospedali Riuniti di Ancona, Inrca e Marche Nord (Pesaro e Fano). Strutture post critiche: Fossombrone e Chiaravalle, una agli Ospedali riuniti di Ancona, una all’Inrca- Fermo.

I COVID-HOSPITAL – Questi nel dettaglio gli ospedali che sono dedicati o hanno sezioni ad hoc per ospitare i contagiati e fornire prestazioni che vanno dalle terapie intensive fino alla degenza una volta superata la fase critica.

Nella provincia di Ascoli i Covid – hospital sono due. San Benedetto: (rianimazione dedicata, 6 posti letto), ed è previsto l’ampliamento dell’area rianimatoria con 4 posti letto. Ascoli: area degenza semintensiva, 15 posti letto.

Nel Fermano c’è l’ospedale “Murri” di Fermo: malattie infettive, 16 posti letto che possono crescere fino a 19, 12 posti letto in area semintensiva, 2 posti letto in area intensiva dedicata.

Nel Maceratese c’è Camerino: 8 posti letto per area intensiva, 8 per area semi intensiva (da attivare il 16 marzo), una sezione degenza ordinaria a supporto dell’area semi intensiva (10 posti letto attivabili in base alle necessità). A Camerino, le azioni che la Regione prevede di mettere in atto sono: blocco delle attività turistiche, traumatologiche, ed emergenze maggiori che devono essere dirottate a Macerata e Civitanova. C’è anche il blocco immediato dei ricoveri in area medica. Per il nord delle Marche. Ospedale di Fossombrone: 26 posti letto in area degenza post critica. Chiaravalle: area di degenza post critica, 50 posti letto (in via di attivazione). Poi c’è l’ospedale di Torrette: area degenza (malattie infettive) 40 posti (10 saranno operativi dall’11 marzo), area semintensiva 9 posti (operativa dal 16 marzo), rianimazione clinica (7 posti, più tre da attivare il 16 marzo), più tre di Ecmo (di cui uno pediatrico) con altri due da attivare. Ci sarà anche una sezione Covid-hospital post critica: 30 posti letto da attivare dal 16 marzo. L’Inrca avrà al Covid-hospital Montagnola 25 posti letto per area degenza dedicata (operativa al 16 marzo) e 2 o 3 posti letto nel blocco operatorio, mentre a Villa Maria di Fermo avrà 40 posti letto sempre di area degenza post critica (operativa dal 16 marzo) estendibili fino a 65. Gli Ospedali riuniti Marche nord: a Pesaro area degenza dedicata in malattie infettive (10 posti a isolamento singolo e 8 con isolamento di coorte), area degenza dedicata (25 posti), area semintensiva (11 posti), rianimazione (15 posti più 5 attivabili). A Fano: area semintensiva (10 posti, da attivare) e 7 posti per la rianimazione, già attivi.

Luca Ceriscioli, governatore delle Marche

«Continuiamo a lavorare – dice il presidente della Regione Luca Ceriscioli – perché tutto il sistema sanitario si troverà molto probabilmente impegnato con la fase finale e più difficile del virus, quella della terapia intensiva e del ricovero. E’ importante comprendere quello che sta accadendo. La politica attuerà ciò che la sanità chiede. E’ così dal primo giorno: dalle ordinanze per limitare il contagio, alle risorse per la sanità aumentate, fino a questo atto di riorganizzazione. In emergenza straordinaria lavoriamo per step e intanto prevediamo quello che servirà dopo. Ricordo che è importante, da parte di tutti, prima di tutto, la prevenzione. La nostra impostazione, come istituzione, è di lavorare ogni volta per la misura successiva sperando che non serva, ma preparandoci al peggio, sempre un passo avanti alla malattia».

Le attività di Virologia, inerenti l’emergenza Covid-19, fanno riferimento al Laboratorio dell’Aou ospedali Riuniti di Ancona, anche in considerazione del fatto che allo stesso è stato riconosciuto il 100% di affidabilità dall’Istituto Superiore di sanità. Per la raccolta dei tamponi sono state individuate 4 micro-equipe dedicate: Le aree vaste  1, 2, 5 ne hanno una ciascuna, la quarta è per le Aree Vaste 3 e 4.

Dal 25 febbraio è attivo il numero verde regionale, con 4 linee telefoniche, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle ore 20. In turno 65 medici tra specializzandi di Igiene e MMG in formazione con 6 operatori/turno. Le linee di risposta saranno aumentate nelle prossime ore, così come sarà implementato il numero del personale sanitario dedicato a questo servizio, anche con l’attivazione di collaborazioni (psicologi delle emergenze, altro volontariato opportunamente formato). Sarà inoltre attivato in queste ore un canale comunicativo per persone sorde.

(Ultimo aggiornamento alle 13,30)

 

 



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