È morto l’onorevole Giuliano Silvestri, politico “del fare”
SAN BENEDETTO - Parlamentare per 18 anni, è morto nella notte a 78 anni. Con lui se ne va una delle figure politiche più importanti degli anni ’70 e ’80 del Piceno. Era da tempo ricoverato al "Santo Stefano" di Ascoli dopo una caduta dalla sua amata bicicletta
Era Silvestri l’onorevole per gli altri. Per amici ed elettori era solo Giuliano.
È giusto ricordarlo così, alla mano come è sempre stato, ora che ci ha lasciato a 78 anni, compiuti lo scorso 10 giugno. Un raro esempio, Giuliano, di politico “non attaccato alla poltrona”.
ELETTO 5 VOLTE – Eletto, appena 34enne, nel giugno del 1976 come Dc “doc”, è rimasto in Parlamento per 18 anni, ininterrottamente, fino all’aprile del 1994, quando (in seguito a “mani pulite”) si concluse la più breve legislatura della storia repubblicana. Era il tempo in cui i voti dovevi meritarli e prenderli, non essere prescelto dal segretario del partito, lui che veniva da una frazione di San Benedetto – orgogliosamente portodascolano – ma che aveva conquistato consensi e favori (un po’ in tutte le fasce sociali e anche di partito) grazie al suo essere concreto. Un “uomo del fare”, come si direbbe adesso.
Cresciuto politicamente nella “Brescello del Piceno” – infatti negli anni ’70 e ’80 a Porto d’Ascoli il Pci aveva una schiacciante maggioranza -, aveva solide radici e tanti amici, quelli veri, nonché una estesa “ragnatela” di conoscenze politiche e non solo.
STIPENDIO ALLE CASALINGHE – Di lui ricordiamo, sul filo della memoria, una delle prime, se non la prima, proposta di legge di dare uno stipendio alle casalinghe. Ma Giuliano non era il politico capace di parlare per ore “del nulla”. Difficile ricordarlo per le sue dichiarazioni o presenze televisive (all’epoca appannaggio di segretari e ministri), ma di sicuro per la sua presenza costante sul territorio e l’essere “alla mano”. Potevi incontrarlo in bicicletta – la sua passione, tanto da proporre le prime piste ciclabili – o in strada e mai una volta rifiutava l’ascolto del problema che veniva sottoposto alla sua attenzione.
DAL ’94 MAI PIÙ POLITICA – Poi, una volta finita (e certo non per sue colpe poiché mai un sospetto ha sfiorato la sua lunga militanza politica e parlamentare) la sua avventura parlamentare, ha avuto l’indubbio coraggio e capacità – caso veramente unico ed encomiabile – di chiudere con la politica e tornare alla sua amata bicicletta, senza più “mettere bocca” nella politica locale.
Giuliano, deceduto nella notte all’istituto Santo Stefano di Ascoli, dove era ricoverato per riabilitazione. Infatti Giuliano era caduto dalla bicicletta verso la metà dello scorso maggio, per colpa di un ictus. Plurifratturato, dopo le cure a Sant’Omero era stato ricoverato – a metà agosto – al Santo Stefano per la riabilitazione. Doveva uscire proprio in questi giorni e far ritorno a casa per il Natale. Invece, nella notte, il decesso.
Lascia la moglie Maria Teresa – che ha sempre continuato a mandare avanti lo studio da commercialista, poi ceduto – ai figli Sergio e Stefania. Era nonno affettuoso di tre nipotini. Mancherà molto anche al fratello Roberto, figura di rilievo a livello locale per il suo impegno nello sport.
REAZIONI – Il sindaco di San Benedetto, Pasqualino Piunti, lo ricorda così.
«Ricordiamo l’on. Silvestri come un autentico innamorato della sua Città e delle Marche. Ha sempre operato per porre i problemi della sua terra, su tutti pesca e agricoltura, all’attenzione del Parlamento. Per chi fa politica Giuliano Silvestri costituirà sempre un riferimento per la capacità di ascoltare le persone con rispetto e affrontare nel merito i problemi».
Leo Bollettini: «Da eletto era rimasto quel che era, persona mite umile, socievole e serissima. Uno dei pochi politici che si è comportato con coscienza ed onestà».