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Start up: «Bene nelle Marche»
«Ma per la crescita servono
operatori finanziari specializzati»

ASCOLI - E' il bilancio dell'incontro nella sede ascolana della Camera di Commercio Marche tra il presidente Gino Sabatini ed il vice presidente della Regione Mirco Carloni. «Nuove iniziative superiori alla media nazionale»
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Gino Sabatini e Mirco Carloni ad Ascoli

 

Sono 383 le start up delle Marche su un totale italiano di 13.431. Manifattura e high-tech i settori più gettonati.

Lo ha ricordato il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini in apertura nella seconda tappa, nella sede ascolana di Camera Marche, della presentazione nei territori appuntamenti dedicati alle Start Up. Si tratta di un percorso organizzato dalla Regione per illustrare la legge regionale 29 aprile 2021, fortemente voluta dal vice presidente Mirco Carloni che è poi entrato nel merito: «La Regione Marche ha avviato una stagione di riforme innovative e legislative, come non si faceva da tanto tempo. La nostra idea di rilancio economico vede in primis la volontà di fare finanziamento pubblico sugli ecosistemi compatibili, sulle filiere che possono giocare un ruolo di maggiore competitività nel mondo.

La prima legge su cui abbiamo lavorato è stata quella delle start up perché in campagna elettorale abbiamo raccolto l‘esigenza di contrastare l’emigrazione dei marchigiani».

Nel 2019 secondo la stima dell’Univpm (Centro per l’Innovazione e l’imprenditorialità) il numero di start-up innovative in relazione alla popolazione risulta superiore alla media nazionale per le province di Ascoli, Ancona e Macerata. Con la sola esclusione quindi della provincia di Fermo.

«Si tratta di imprese con elevata qualità del capitale umano e alto tasso di innovazione. Il loro numero è contenuto, 383 appunto, ma assumono particolare rilevanza per i processi di diversificazione e innovazione del sistema produttivo regionale.

La problematica principale – ha detto ancora Sabatini – per queste imprese rimane quella della crescita poiché è carente nella regione la presenza di operatori finanziari specializzati e sono limitate le partnership con le imprese del territorio. Ed è su questo fronte che la Camera di Commercio al fianco della Regione Marche può fare la sua parte, forti anche dell’attività del nostro Punto Impresa Digitale, di percorsi già avviati insieme, come quello dentro Smau. Nonché della collaborazione con il mondo della formazione: dagli Its alle Università».

 



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