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Sisma e ricostruzione, Castelli:
«L’accelerazione è realtà,
ma c’è ancora tanto da fare»

TERREMOTO - L'assessore regionale a 5 anni dal 24 agosto del 2016, giorno della prima scossa con epicentro ad Arquata, Accumoli ed Amatrice: «Nelle Marche più di 11.000 pratiche presentate e 3.200 cantieri già chiusi. Tuttavia non dobbiamo dimenticare le responsabilità che gravano su Regione e struttura commissariale»
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«Nelle Marche ci sono più di 11.000 pratiche presentate per la ricostruzione e qualcosa come 3.200 cantieri già chiusi. Possiamo dire che finalmente accelerazione da tutti agognata è realtà, tuttavia non dobbiamo dimenticare che tante sono ancora le responsabilità che gravano su Regione e struttura commissariale».

L’assessore regionale alla ricostruzione Castelli

L’assessore regionale alla ricostruzione, Guido Castelli, ha diffuso un video in occasione dei 5 anni trascorsi dal 24 agosto del 2016, giorno della prima tremenda scossa di terremoto con epicentro ad Arquata, Accumoli ed Amatrice.

«La sequenza sismica più grave tra quelle che hanno afflitto l’Italia negli ultimi decenni -commenta Castelli-. Oggi possiamo per la prima volta dire che, numeri alla mano, il diritto alla ricostruzione vede una Pubblica Amministrazione che non è responsabile di ritardi tanto inaccettabili quanto più è forte e vivido il ricordo dei morti che purtroppo che il sisma ha prodotto».

La ricostruzione nei luoghi del sisma

«Con il presidente Acquaroli vogliamo affrontare questo percorso consapevoli che ci sono tanti rischi che potrebbero anche ridurre la velocità che abbiamo saputo imprimere -prosegue- Penso al caro prezzi dovuto anche alla crisi sanitaria, che ha fatto esplodere il costo del legno, del ferro e di tante materie prime, ma anche al fatto che professionisti e tecnici sono oberati di lavoro;  grazie a loro stiamo dando vita alla ricostruzione, abbiamo bisogno   di esser sempre più solidi negli uffici che devono affrontare la gestione amministrazione di così tante pratiche».

«Lavoriamo con serietà insieme ad Acquaroli, che ha voluto assegnarmi questa, consapevoli che una volta ricostruite le case dovremo fare in modo che questi territori restino vitali -conclude Castelli- Sarebbe inutile ricostruire se non ci fosse quel flusso economico che stiamo cercando di rigenerare con tanti strumenti su cui la Regione ha puntato fortemente; la credibilità di istituzioni passa da una ricostruzione tempestiva, veloce, di qualità e soprattutto sicura. Speriamo di farcela, ce la mettiamo tutta»


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