Umberto Pasquali
di Giuseppe Di Marco
Le liti addotte dal legale come motivazione per la rinuncia sono tutt’altro che una chiacchiera di corridoio. A confermarlo sono le differenti visioni dei consiglieri di San Benedetto sulla questione.
«Gabrielli può conferire incarichi a chi vuole – afferma Umberto Pasquali, di San Benedetto Viva – ma qui si pone una questione di opportunità politica: nonostante non ci sia incompatibilità di sorta, l’avvocato scelto è fratello di un consigliere. Inoltre l’avvocato avrebbe potuto rinunciare all’incarico, e questo non lo dico per
mettere in discussione le indubbie qualità del professionista. Ma la scelta è stata del tutto infelice».
«Gabrielli è stato il primo a sbagliare – aggiunge Luciana Barlocci, di Rivoluzione Civica – dando l’incarico a Paolo Gaetani, perché ha messo in imbarazzo gran parte della maggioranza. In un panorama di almeno 800 avvocati iscritti all’albo c’era modo e possibilità di fare altro».
A pensarla in modo differente sono i membri di Libera: per Gino Micozzi, la questione rappresenta uno «scivolone che si sarebbe potuto evitare, in considerazione del fatto che Paolo Gaetani è un professionista serio e che non rischierebbe di creare problemi per un compenso di appena 5.000 euro lordi».
«Il fatto è che in maggioranza è stata posta una questione di opportunità – spiega, dal canto suo, l’assessore Gabrielli – una questione che non è rimasta “muta” e che ha portato alla rinuncia dell’avvocato, che in ogni caso ringrazio».
Insomma, all’indomani dell’autogol, la maggioranza tenta di raccogliere i cocci, in vista dell’udienza relativa ad un contenzioso tanto importante e che deve essere gestito al meglio.
«Io non lo definirei un autogol – sentenzia il sindaco Antonio Spazzafumo – e in maggioranza non c’è nessun risentimento e nessuna polemica».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati