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Ricostruzione: arrivano altri 750 milioni, Acquaroli tiene per sé la delega che era del neo senatore Castelli (Foto)

FIRMATO questa mattina a Camerino il patto di collaborazione tra Banca Europea degli investimenti e la struttura commissariale guidata da Giovanni Legnini. Presente il governatore delle Marche che ha anche visitato i cantieri
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Il commissario Giovanni Legnini e Gelsomina Vigliotti, vice presidente Bei

 

di Monia Orazi 

 

Si va verso una proroga del termine del 15 ottobre per la presentazione dei progetti da parte di coloro che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione o vivono nelle Sae e nei moduli destinati agli agricoltori. Il termine potrebbe slittare fino a fine anno. Lo ha annunciato il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, questa mattina a Camerino, dove è stato firmato il patto di collaborazione tra Banca Europea degli investimenti e struttura commissariale per il finanziamento di altri 750 milioni di euro, per la ricostruzione del centro Italia. Ha detto Legnini rispondendo ai giornalisti: «La Regione Marche e i professionisti ci hanno chiesto un differimento dei termini per la presentazione dei progetti da parte di coloro che percepiscono il Cas o sono nelle Sae. Li abbiamo ascoltati e sono in fase di valutazione. Mercoledì ci sarà la cabina di regia e decideremo, siamo orientati per una lieve proroga della fase conclusiva purché tutto si concluda entro fine anno».

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Il presidente Francesco Acquaroli questa mattina a Camerino

 

L’altra novità è che la delega alla ricostruzione, sino ad oggi nelle mani di Guido Castelli ora eletto in parlamento, resterà nelle mani del presidente regionale Francesco Acquaroli. Lo ha confermato lui stesso. Prima della firma in rettorato, la delegazione Bei accompagnata dalle autorità ha visitato il centro storico con i primi cantieri avviati a palazzo arcivescovile e collegio Bongiovanni, visitata anche piazza Mazzini dove non c’è più il tribunale ormai abbattuto, il palazzo comunale ed il teatro Filippo Marchetti, “Sottocorte” il quadriportico di palazzo ducale con il suo meraviglioso panorama sui monti Azzurri.

 

Si sono mostrati con le stanze dove il tempo si è fermato, tra calcinacci, crepe e faldoni di documenti a terra, i palazzi del salotto buono di Camerino. Solo nelle stanze del collegio Bongiovanni di proprietà della curia, in cui entro novembre saranno terminati i lavori e nel palazzo arcivescovile per cui ci vorranno due anni per la vastità dell’edificio, risuonano i rumori della ricostruzione. Gli altri edifici pubblici sono per gran parte in fase di progettazione. Il giro della delegazione della Bei, guidata dalla vicepresidente Gelsomina Vigliotti, insieme al commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, al presidente della Regione Francesco Acquaroli, all’arcivescovo Francesco Massara, al pro rettore vicario Unicam Graziano Leoni, ha visto come guida il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e l’ingegnere Carlo Morosi della curia di Camerino. La visita al centro storico è iniziata dal palazzo arcivescovile e dalla cattedrale in piazza Cavour, per poi vedere il collegio Bongiovanni quasi al termine dei lavori, passando per via Bongiovanni approdare davanti all’ex caserma dei carabinieri, dove si apre lo spazio vuoto che abbraccia l’orizzonte sino al mare, lasciato dal palazzo del tribunale ormai abbattuto. Le luci accese del teatro Marchetti, con il proscenio sostenuto dalle impalcature, una rapida salita nelle stanze del palazzo comunale pieno di polvere e silenzio, hanno fatto rendere conto ancora una volta l’abbandono che segue la distruzione da sisma. E’ toccato poi al prorettore Leoni, illustrare dal quadriportico del palazzo ducale, la situazione dei cantieri ad Unicam.

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E’ seguita la firma dell’accordo tra Legnini e la Bei, che metterà a disposizione subito risorse per 500 milioni di euro, a tassi di interesse agevolati, che saranno destinati da Cassa depositi e prestiti alle banche per pagare gli stati di avanzamento dei lavori di edifici privati ed attività produttive. A questi si aggiungeranno altri 250 milioni a cui la banca europea degli investimenti ha già dato il via libera. Ha detto la vicepresidente Bei Gelsomina Vigliotti: «Sono personalmente molto felice di essere qui a Camerino, a testimoniare l’impegno dell’Europa e della Bei a supporto delle zone terremotate dell’Italia centrale. Avevamo già finanziato gli interventi post terremoto per due miliardi negli anni passati, siamo oggi qui per firmare l’accordo per altri 750 milioni. Siamo molto lieti di vedere quello che si sta facendo. Siamo estremamente grati alla struttura commissariale per come sta portando avanti i lavori, ci conteremo anche per il monitoraggio». Vigliotti ha sottolineato anche come il finanziamento, per il 70 per cento della ricostruzione già effettuata, ha reso gli edifici ricostruiti più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. «L’obiettivo di tutti – ha aggiunto Vigliotti – è riportare questi territori alle persone perchè possano riaprire le proprie attività commerciali ed economiche, gli studenti possano tornare in un’università storica così importante e che tutte le istituzioni ritrovino la loro città, che riscopre il suo valore artistico e storico e l’avanguardia con i criteri ambientali».

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Il commissario alla ricostruzione Legnini ha esortato a presentare i progetti e ad accelerare sulla ricostruzione pubblica e privata nel centro storico di Camerino: «Oggi c’è un problema da parte del mercato dei professionisti e delle imprese, di tenere il passo della ricostruzione, non me la prendo con i professionisti so che bene che hanno da fare, c’è bisogno di un nuovo protagonismo delle professioni e delle imprese. Le risorse ci sono, le procedure sono testate ed efficace, occorrono progetti. L’intervento della Bei ci motiva anche per la qualità della ricostruzione, siamo molto soddisfatti sul loro giudizio e sulla valenza climatica della ricostruzione, il 70 per cento di quanto realizzato ha un impatto positivo sul clima e sull’ambiente e ci riempie di grande soddisfazione. Per Camerino l’ordinanza speciale risale a poco più di un anno fa, i progetti stanno andando avanti, occorre accelerare sugli interventi pubblici, perchè non basta fare le ordinanze e stanziare le risorse, occorrono progetti ed una capacità attuativa che bisogna spingere. Ne parleremo con il sindaco e il Comune per fare il punto sui cantieri pubblici e la programmazione della ricostruzione privata. Nel centro storico di Camerino devono partire gli aggregati privati, non c’è nessun ostacolo, occorre il progetto». Legnini ha poi annunciato che il 20 ottobre porterà in cabina di regia il testo unico sulle ordinanze, mentre la bozza del codice della ricostruzione dovrà essere valutata dal nuovo governo.

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Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha espresso ottimismo sulla ricostruzione: «La delega alla ricostruzione sarà tenuta dal presidente – ha annunciato – Abbiamo parlato tante volte con Giorgia Meloni di ricostruzione, torneremo a farlo non appena il presidente Mattarella le darà l’incarico ufficiale, per ora ci atteniamo a questa fase istituzionale. Troviamo il rumore della ricostruzione che ci fa piacere, dopo tanti anni iniziamo a vedere i cantieri e anche molto avanzati, segno e stimolo per chi non ha deciso di innescare i meccanismi e le procedure di rientro, che la ricostruzione effettivamente è partita e questo territorio può tornare alla normalità in un lasso di tempo che può essere oggi prevedibile, mentre fino a poco tempo fa, i segni della ricostruzione non erano ben visibili. Torniamo con notizie assolutamente positive, ma questo non ci deve fermare nell’opera di spinta alla ricostruzione». Ha avuto parole di ringraziamento il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli: «Le opere inserite nell’ordinanza speciale per Camerino sono in fase avanzata, entro quattro o cinque mesi per il Comune ed il teatro avremo il progetto esecutivo. Le uniche più indietro sono il palazzo ex Banca Marche e la rocca borgesca, entrambe andranno in appalto per la progettazione la settimana prossima, completando l’ordinanza speciale Camerino. Ringrazio tutti per aver scelto Camerino, come città simbolo di una ricostruzione che sicuramente la vede al centro di quella che è la regione Marche perché è la città più colpita delle Marche, la seconda più colpita del cratere. Soprattutto iniziamo a dare la giusta importanza ai territori più colpiti sia negli edifici che nella parte sociale, che fa in modo che una città viva o non viva».

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Il prorettore Graziano Leoni ha tracciato un bilancio positivo della ricostruzione di Unicam, con ben sei progetti approvati su sette, resta in fase di progettazione per le sue peculiarità palazzo Ducale, sono partiti i cantieri di palazzo Ribechi e delle ex magistrali che sono in fase avanzata. L’arcivescovo monsignor Francesco Massara ha chiesto più personale per la soprintendenza ai beni culturali: «La Soprintendenza è una bellissima realtà, i dirigenti sono tutti preparati, ma c’è il grosso problema della carenza di personale. I dirigenti, competenti e disponibili, se affiancati dal personale necessario potrebbero dare delle risposte celeri. A volte per avere un parere abbiamo atteso anche due anni, un anno e dieci mesi, senza il loro parere non si può procedere con i progetti di ricostruzione. Il collegio Bongiovanni a fine novembre sarà consegnato, il palazzo arcivescovile sta molto avanti, nel giro di due anni tenendo presente che si tratta di un edificio di 7mila metri quadrati, la più grande opera privata di tutte le Marche dovrebbero essere finiti i lavori. Ad aprile se la Soprintendenza ci darà l’autorizzazione, iniziamo i lavori della cattedrale. Dobbiamo sostenere e chiedere alle istituzioni nazionali, che aiutino la Soprintendenza assegnando maggiore personale, questo permetterà di dare risposte più celeri e la ricostruzione può partire».

 

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