di Andrea Ferretti
Mai una volta che ad Ascoli beccassero un truffatore di Torino, Milano o Venezia. Sono, purtroppo, quasi sempre di Napoli. Al massimo della Campania. E, siccome da quelle parti sono ben conosciuti – di fama, di nome e di viso – allora ecco che agiscono in trasferta. Salgono in auto e raggiungono altre regioni dove sperano, ma purtroppo spesso ci riescono, di farla franca.
Sono degli specialisti, autentici talenti del crimine, spesso con precedenti legali lunghi come un rotolo di carta igienica formato famiglia, ovviamente noncuranti dei rischi che corrono: altrimenti che delinquenti patentati sarebbero?
In carcere purtroppo non ci finisce quasi nessuno. Qualcuno, al massimo, trascorre una o due notti dietro le sbarre di Marino del Tronto. Il tempo della convalida dell’arresto, alla quale quale seguono poi provvedimenti cautelari del giudice di turno il quale può emette una condanna (con pena sospesa dopo il rito direttissimo, come avvenuto pochi giorni fa) oppure fa scattare l’obbligo firma che – l’ultimo caso – si somma all’obbligo di non lasciare la città di residenza.
E’ quello che è avvenuto con il cinquantenne napoletano scoperto e acciuffato dalla Polizia ad Ascoli nei paraggi dell’abitazione dove stava per mettere a segno l’ennesima odiosissima truffa ai danni di anziani. Lui non avrebbe dovuto lasciare Napoli. E infatti stava operando in trasferta nel capoluogo piceno.
Truffatori professionisti, molto preparati, spietati e senza limiti di età. Si va infatti dal 19enne beccato dai Carabinieri con le mani nel sacco a Venarotta a questo baldo 50enne, fermato dalla Polizia, che aveva già monitorato diversi residenti del popoloso quartiere spacciandosi al telefono per un appartenente alle Forze dell’ordine o per avvocato.
L’incontro della Polizia al Sestiere Porta Solestà
Per fortuna qualcuno ha telefonicamente allertato la Polizia, memore anche degli incontri effettuati nel quartiere (al Sestiere di Porta Solestà) da rappresentanti della Questura di Ascoli che tennero una “lezione”, rivolta soprattutto agli anziani, su come non farsi truffare.
Si è dunque subito messa in moto la Squadra Mobile con personale specializzato in questo genere di reati che ha presto individuato un’auto sospetta. L’hanno fermata identificando le due persone a bordo entrambe residenti nel Napoletano.
Uno dei due era senza documenti di identità e, come riportato sul “Manuale del perfetto delinquente” ha fornito false generalità. I poliziotti li hanno portati in Questura dove sono risaliti al suo nome e al fatto che avrebbe dovuto trovarsi a Napoli, città in cui era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Per quale reato? Truffa ai danni di un anziano commesso a Bologna. Alzi la mano chi si è meravigliato.
E’ allora scattato l’arresto. Il 50enne è stato messo in condizioni di non nuocere giusto fino a che non è comparso davanti al giudice del Tribunale di Ascoli il quale ha convalidato l’arresto disponendo nei suoi confronti una nuova misura cautelare. Quando tornerà a Napoli, semmai ci tornerà, non solo dovrà restarci (vedi la precedente misura cautelare) ma anche recarsi a firmare (è la nuova misura) in un Ufficio di Polizia del capoluogo campano.
Di positivo resta senza dubbio il fatto che sia il 19enne a Venarotta che il 50enne in città sono stati scoperti e arrestati: uno colto in flagranza, l’altro prima che entrasse in azione. Al momento, limitatamente alle ultime ore, Carabinieri-Polizia 1-1.
Doppia scommessa aperta: il 50enne rispetterà gli obblighi? Tornerà a colpire quanto prima, magari di nuovo dalle parti di Ascoli?
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