di Benedetto Marinangeli
Sono giornate convulse in casa Samb. Da una parte c’è Roberto Renzi che è prossimo alla cessione della società all’imprenditore originario di Montedinove Francesco Angelini. Dall’altra c’è Vittorio Massi con il progetto San Benedetto Calcio.
L’imprenditore rivierasco ha già ufficializzato il diesse Stefano De Angelis e il tecnico Maurizio Lauro ed è pronto già ad annunciare i primi nuovi acquisti ( il difensore Tomas e l’attaccante Alessandro del Lumezzane) ed ha già definito data e luogo del ritiro. La nuova squadra inizierà a lavorare il 20 luglio a Campo di Giove, località in cui la Samb del presidente Ferruccio Zoboletti era solito allenarsi nel precampionato negli anni della Serie B.
Ma a tenere banco in città è la telenovela che vede protagonisti assoluti il presidente Roberto Renzi e l’imprenditore originario del Piceno Francesco Angelini. Questa notte nella zona del porto è comparso l’ennesimo striscione della Curva Nord Massimo Cioffi che ribadisce a caratteri cubitali il suo no a proprietà che vengono da fuori San Benedetto. Lo zoccolo duro della tifoseria ha espressamente ribadito a chiare note di appoggiare il progetto di Vittorio Massi.
Ma Angelini nonostante il secco niet dei supporters rossoblù continua nel suo progetto. E lo fa attraverso i microfoni ed il sito on line di Vera Tv. «Le parole contro dei tifosi? Mi danno ancora più forza – per fare una grande Samb. Bisogna chiudere –dice– entro la fine della prossima settimana». Da Londra, insomma, ribadisce che vuole arrivare alla fumata bianca con Renzi nel giro di dieci giorni.
«L’accordo c’è –aggiunge Angelini– e il progetto tecnico all’80 per cento è pronto. Quanto investirò? Al momento opportuno saprete i milioni di euro che saranno messi sul tavolo per i prossimi anni. Di sicuro dovremo sempre essere, in ogni categoria, tra i primi cinque budget. La Samb deve tornare a camminare a testa alta. Mi accollerò tutti i debiti e ora sto vedendo come sbloccare la questione delle quote pignorate (dalla cooperativa capitolina Gruppo Tempo, per un debito di 224.000 euro, ndr). Il mio amministratore è appena rientrato da Dubai, sarà poi lui a occuparsi delle questioni tecniche perché io ne capisco poco. Spero in un paio di giorni di risolvere tutto e poi di andare lunedì a Roma da Renzi per le ultime cose. Ovvio che finché non c’è la firma è meglio andarci coi piedi di piombo».
Ma da dove viene questo interessamento per la Samb. «Io la Samb ce l’ho nel cuore -risponde l’imprenditore- sono da solo, ma lo faccio per mio nonno Guido, di Montedinove, che insieme a mio zio, il sambenedettese Romano Narcisi, mi portava a vedere la Samb al Ballarin. Se ci penso, mi commuovo. E lo faccio anche perché me lo posso permettere: penso di poter dare qualcosa».
Sulla querelle Samb interviene anche il sindaco Antonio Spazzafumo. «Con Renzi sono stato chiaro -afferma- ed attenderò comunicazioni fino al 15 giugno. Renzi o chi per lui per quella data deve venire da me e spiegare il progetto che deve partire dal potenziamento settore giovanile. Ci deve essere una programmazione a lunga scadenza perché siamo stufi ogni due anni di vivere queste situazioni. Il popolo sambenedettese non merita altri fallimenti, Deve e vuole avere una società credibile».
Sul rischio di avere due Samb nello stesso campionato, il sindaco Spazzafumo la pensa così. «Non credo. Massi è una persona molto intelligente che sa quello che vuole fare. Staremo a vedere. Comunque chi vuole proporsi a guidare la Samb deve avere un bel coraggio. A San Benedetto ci sono tanti imprenditori che amano la nostra squadra, ben vangano ad aiutare chi ha un progetto serio. Comunque il brand Samb è sempre accattivante. Tantissime persone con cui ho parlato, ricordano la Samb in B. E dobbiamo tornare a quella società, quando era un club credibile».
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