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Caso “Guastaferro”, San Benedetto chiede che gli indirizzi revocati vengano riassegnati

SAN BENEDETTO - La possibilità di recuperare "Meccanica, meccatronica ed energia" e "Elettronica ed elettrotecnica" verrà discussa in un incontro che si terrà in Regione la prossima settimana
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Antonio Spazzafumo

 

di Giuseppe Di Marco

 

Missione ad Ancona: il vertice comunale di San Benedetto ha deciso di recarsi a Palazzo Raffaello e, confrontandosi con il governo delle Marche, capire se sia possibile riavere indietro gli indirizzi prima attribuiti e poi revocati all’Istituto “Guastaferro”, ovvero “Meccanica, meccatronica ed energia”“Elettronica ed elettrotecnica”.

 

«La prossima settimana sarò in Regione – afferma il sindaco Antonio Spazzafumo – per tutta una serie di attività, in cui inserirò anche questa. Non mi fermo alle risposte che l’assessore Biondi ha fornito alla consigliera Casini. Chiederò ulteriori spiegazioni per capire se ci sono i presupposti per riprendere questi indirizzi che ci sono stati prima dati e poi tolti. Al contempo chiedo alla consigliera Bottiglieri, che sta in Provincia, se anche da parte di questo ente sono state portate avanti operazioni di sollecito alla Regione, e in quel caso di potermene dare la documentazione, in modo che io possa integrarla alla mia».

 

Tutto è partito da una lettera, inviata dallo stesso Spazzafumo all’assessora Chiara Biondi, con cui si è fatto «interprete dello sconcerto e della delusione, non solo della dirigenza e del corpo docenti del “Guastaferro”, ma di un’intera comunità che vede inspiegabilmente stroncata la legittima aspirazione di San Benedetto ad ampliare e qualificare ulteriormente la propria offerta scolastica, accogliendo giovani desiderosi di acquisire competenze altamente richieste dal mercato del lavoro, e quindi di aprirsi ad interessanti prospettive professionali».

 

Per la minoranza, però, tutto questo non basta: «Questa è l’ennesima aria fritta – commenta Paolo CanducciÈ stata inviata una letterina quando il sindaco ha rapporti diretti con Acquaroli e con buona parte degli assessori e consiglieri regionali di maggioranza. E già che c’è ha chiesto anche l’aiuto del presidente della Provincia. Penso si debba fare molto di più: si deve parlare con Acquaroli e dirgli di rimettere questi corsi».

 

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