Settore vitivinicolo piegato dalla peronosfora, alla Vinea Regione e Ministero davanti i coltivatori (Video)

Produzione vino e problemi dei cambiamenti climatici nell’incontro della Vinea

di Pier Paolo Flammini

Sessanta milioni di euro di danni a causa della peronosfora nella sola stagione vitivinicola 2023: a tanto ammonta la conta dei problemi causati dal fungo rispetto alla raccolta dell’uva a seguito dell’eccessiva piovosità rilevata nei mesi di maggio e giugno 2023, cosa che ha causato l’impossibilità di intervenire per debellare il fungo con un crollo del raccolto e della produzione di vino impressionante.

Questo fatto ha fatto comprendere come il tema dei cambiamenti climatici incida ormai nettamente nella produzione agricola. Per questo motivo la Società Cooperativa Agricola Vinea di Offida, insieme al “Coordinamento Territoriale Piceno” (con Cia, Confagricoltura, Copagri, Lega Coop.), martedì 23 aprile, a partire dalle ore 15, nella sede dell’Enoteca Regionale ha organizzato un incontro intitolato “Cambiamento climatico e calamità naturali: ruolo del fondo di solidarietà nazionale”, davanti a un nutrito gruppo di operatori agricoli.

L’incontro della Vinea sui danni del cambiamento climatico

Dopo i saluti del sindaco di Offida Luigi Massa, che si è detto vicino agli agricoltori insieme ai primi cittadini della zona, è intervenuto Ido Perozzi, presidente della Vinea: Ci sono aziende che hanno 10 o 30 ettari e non hanno raccolto neanche un quintale di uva. Chiediamo alla Regione e al Ministero di fare bandi per la moratoria nel pagamento dei mutui per due anni e prestiti a tasso agevolato per almeno 5 anni e aiutare con i contributi previdenziali per i dipendenti. Questo danno significa non solo un duro colpo per le aziende ma ridurre notevolmente la liquidità anche per tutto il territorio, afferma Perozzi, fresco di ritorno dal Vinitaly di Verona.

Matteo Carboni, presidente Cia Ascoli-Fermo-Macerata, fa presente, oltre ai danni subiti, dell’attuale «calo di consumi di vino a livello nazionale e globale, soprattutto di vino rosso, tanto che in Francia, ma anche in Australia e in altri paesi, si sta procedendo all’estirpazione dei vigneti per ridurre la produzione ed evitare un crollo dei prezzi, mentre un nuovo mercato è quello del vino de-alcolizzato o a bassa gradazione alcolica, che negli Stati Uniti vale circa 1 miliardo».

Roberto Luciani ha illustrato gli strumenti necessari per riuscire a ottenere qualche aiuto: «I cambiamenti climatici stanno colpendo anche la nostra regione, lo scorso anno le piogge, l’alluvione e la peronospora hanno colpito duramente il settore vitivinicolo marchigiano. La gestione del cambiamento climatico per ora viene fatta con gli strumenti che conosciamo, quelli del Fondo di Solidarietà Nazionale. Ma i fondi nazionali ammontano a soli 7 milioni di euro. L’occasione è utile per parlare anche di altri strumenti, come sulle attività di prevenzione rispetto al cambiamento climatico: ad esempio gli strumenti di stabilizzazione del reddito per diverse esigenze delle imprese agricole e vitivinicole in particolare».

Sono poi intervenuti anche Mauro Serra Bellini, dirigente del Ministero della Politica Agricola Comune e dello Sviluppo Rurale, Cristian Maretti, presidente nazionale Legacoop Alimentare, Pompilio D’Angelo, responsabile coordinatore Vinea, Massimo Maranesi (responsabile Copagri Marche Sud), Tommaso Ciriaci (Confagricoltura), e infine l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini concluderà l’incontro, che sarà coordinato da Simone Cecchettini della Legacoop Marche.