Riforma delle Province: i vertici Upi incontrano i candidati alla presidenza della Regione

ANCONA – Il presidente Upi Marche, Paolini: «Un confronto fondamentale per conoscere quale futuro è possibile per le Province nelle Marche». Gandolfi (presidente nazionale): «Oggi è iniziato un percorso di dialogo con il livello regionale. Tutti i candidati hanno fatto emergere la volontà di essere propositivi accanto alle Province»
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Foto all’incontro Upi

In merito alla riforma delle Province, i candidati alla guida della Regione Marche si sono confrontati questa mattina ad Ancona con i vertici nazionali dell’Unione delle Province Italiane, il presidente Pasquale Gandolfi ed il direttore generale Piero Antonelli, e quelli regionali, il presidente dell’Upi Marche Giuseppe Paolini (presidente della Provincia di Pesaro Urbino), la direttrice regionale Valeria Ciattaglia, i presidenti di Provincia Daniele Carnevali di Ancona, Sergio Loggi di Ascoli Piceno, Michele Ortenzi di Fermo e Sandro Parcaroli di Macerata.

 

Il Ddl “Pirovano” di riforma della legge 56 del 2014, la Delrio, è fermo in Parlamento, complice anche la proposta in campo di modifica complessiva del Testo Unico degli Enti Locali, che interesserebbe anche il riordino delle Province.

Davanti a questa impasse l’Upi nazionale ha avviato una campagna di sensibilizzazione per valutare la possibilità di intervenire sul tema attraverso leggi regionali. In questo contesto si inserisce l’incontro con i candidati a Presidenti della Regione Marche.

 

«Abbiamo organizzato questo incontro su spinta anche del presidente Gandolfi perché vogliamo conoscere qual è il futuro delle Province che immaginate voi candidati», ha esordito il presidente dell’Upi Marche, Giuseppe Paolini che ha dato il benvenuto nella sede dell’Unione delle Province Marchigiane a cinque aspiranti allo scranno più alto di Palazzo Raffaello, il Presidente uscente, Francesco Acquaroli e poi Claudio Bolletta, Lidia Mangani, Beatrice Marinelli e Matteo Ricci mentre era assente, per sopraggiunti impegni, Francesco Gerardi.

 

Il presidente Paolini ha ricordato in apertura di assemblea la proposta di riordino delle funzioni delegate alle Province elaborata dal Consiglio di Presidenza dell’Upi Marche e da presentare alla Regione Marche: protezione di flora, fauna, parchi e riserve nazionali; caccia e pesca nelle acque interne e vigilanza ittico venatoria; organizzazione e controllo delle attività agricole a livello provinciale; compiti connessi alla formazione e orientamento professionale al lavoro; politiche giovanili e sport.

 

«Come Upi siamo consapevoli che serve un percorso legislativo generale che non interessi solo la riforma delle Province ma tutti gli Enti Territoriali – ha affermato Gandolfi –. In attesa della riforma del Testo Unico degli Enti Locali su cui il Governo nazionale sembra orientato per affrontare la riforma delle Province, vogliamo iniziare un dialogo sulle funzioni da delegare agli Enti Provinciali che comprenda anche il tema delle risorse e del personale dipendente. Riteniamo di dover riprendere in mano la nostra funzione amministrativa, lasciando svolgere alla Regione il suo ruolo di organo legislativo. Abbiamo dimostrato di saper essere un ente amministrativo efficiente, gestendo i fondi Pnrr relativi all’edilizia scolastica superiore ad esempio e, inoltre, spendendo le risorse assegnate sulla viabilità provinciale. In questo quadro e nello svolgimento dei loro compiti le Province sono un elemento fondamentale di sviluppo del territorio, in particolare per la valorizzazione delle aree interne».

 

Dopo l’introduzione dei presidenti, nazionale e regionale dell’Upi, la parola è passata ai candidati che hanno avuto sette minuti per illustrare la loro visione sul futuro dell’Ente Provincia.

 

«Ritengo positivo – ha concluso Gandolfiche tutti coloro seduti a questo tavolo convengano, pur ciascuno con strutturazioni diverse, che le Province debbano tornare ad avere un ruolo centrale per il territorio. Quello che è certo è che oggi è iniziato un percorso di dialogo con il livello regionale e che tutti i candidati hanno fatto emergere la volontà di essere propositivi accanto alle Province».



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