di Lino Manni
I magnifici 7. Già perché sono 7 i risultati positivi dell’Ascoli e per ben 7 volte si esce dal campo con la porta inviolata. Un record, nella storia ultracentenaria della società bianconera, mai realizzato.
Con la Torres mister Tomei, pardon mister Agostinone, ha effettuato un mini turnover, con 4 cambi rispetto all’ultima in casa con il Pineto.
Chi gioca gioca: il risultato è sempre lo stesso.
Tenere tutti sulla corda e dare a tutti le stesse possibilità sembra essere la filosofia della società del presidente Passeri. D’Altronde se hai in rosa 23 giocatori non è solo per pagargli lo stipendio a fine mese. Un pomeriggio tranquillo, su un divano sempre più confortevole. La partita ha preso subito la strada giusta per i bianconeri.
Padroni di casa in dieci.
L’Ascoli ha continuato nella sua manovra avvolgente fatta di passaggi e passaggini spesso anche al portiere.
A proposito: abbiamo capito che per Vitale giocare con le mani o con i piedi è la stessa cosa. Poi per non approfittare del vantaggio numerico, una sorta di fair-play personale di Ndoj che prende due gialli e va a farsi la doccia.
Non ci piace vincere facile.
Siamo alla pari…ma solo nei giocatori in campo. Nella ripresa arriva il gol che era nell’aria. Parte dal capitano Curado: Chakir è bravo a proteggere la palla, calcolare il rimbalzo giusto e calciare in porta in diagonale.
Che vuoi di più.
E’ un super gol che, se realizzato in categorie superiori, ci avrebbero fatto la copertina perfino del giornale…rosa. Dal vantaggio fino al fischio finale è ordinaria amministrazione. Entrano in campo le frecce (Palazzino) e i pensatori (Milanese). E’ la quarta vittoria consecutiva per l’Ascoli e la quarta sconfitta per la Torres, la seconda in casa. Da una parte si brinda con lo champagne dall’altra si cerca di digerire con il…mirto.
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