Francesco Acquaroli tra Galeazzo Bignami e Arianna Meloni
di Giulia Sancricca e Nicoletta Paciarotti
Giorgia Meloni gli manda i complimenti, la sorella Arianna fa di più e se lo tiene stretto alla sua destra mentre si prende gli applausi dei suoi collaboratori: Francesco Acquaroli vince le regionali e mette le mani sul secondo mandato consecutivo.
«È il segno distintivo del grande lavoro fatto – del parole della sorella della Premier -, su un territorio non facile, con una lunga storia di sinistra. Eppure Francesco vince, con un centrodestra che sappiamo che sa governare, perché noi ci stiamo per cinque anni e poi veniamo rieletti. È stata campagna elettorale mite, concreta, rispettosa, che ha dato risultati. Siamo molto orgogliosi, perché per noi è il secondo governatore di Fratelli d’Italia che viene riconfermato. Vuol dire che FdI ha una classe dirigente preparata, che sa governare, che ha storia di amministrazione e militanza e che quando governa è risolutiva. Un grande in bocca a lupo a Francesco, da domani si riparte più determinati che mai».
Dopo l’intervento di Arianna Meloni, le parole di soddisfazione di Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, e dell’onorevole Francesco Battistoni. Poi, tocca a lui che ripercorre la sua campagna elettorale, evidenziando come sia stata caratterizzata da «belle sensazioni» e poi ha guarda al futuro e alla continuità del lavoro avviato, con la volontà di portarlo avanti partendo dai giovani e dalla sanità.
Il grazie va a Giorgia Meloni: «Sono orgoglioso di essere amico del presidente Meloni – ha detto -, la conosco da una vita e il lavoro fatto con il Governo nelle Marche è stato importante, ma anche il lavoro sul territorio con la squadra e la coalizione. Il fatto che il Governo abbia dato risposte che prima non erano state date non è una colpa attribuibile a noi, la colpa forse è di chi prima, governando, non riusciva ad avere quelle risposte. Abbiamo avuto grandi soddisfazioni – il commento del rieletto governatore – e soprattutto mi fa piacere che attorno alla colazione di cinque anni fa si sia unita una forza civica, a dimostrazione delle belle sinergie della società civile che hanno dato un contributo significativo, dando valore all’aggregazione che va oltre l’obiettivo della politica».
Poi i ringraziamenti: «Grazie a tutta la classe del Governo che in questi anni ha dato sempre il giusto ascolto alla nostra Regione – le sue parole -. Abbiamo interloquito su infrastrutture, rilancio economico e una serie di obiettivi a cui abbiamo lavorato in maniera serrata e continueremo a farlo. Grazie agli amministratori locali che sono stati preziosi, perché con il loro sostegno in questi anni complicati dalla pandemia, dalle alluvioni e da altri fattori non proprio semplici, hanno giocato con noi una partita importante, mettendo davanti a tutti il senso di appartenenza a un territorio che noi crediamo possa avere un grande futuro».
Sanità e giovani i primi temi a cui lavorare: «La prima cosa da fare è la riforma dell’emergenza-urgenza in tema sanitario. Accanto a questo un bando per i giovani con l’obiettivo di riportarli nelle Marche e creare più congruità per interpretare le esigenze delle imprese e associarle a quelle dei giovani». Sull’ipotesi di affidare a un tecnico l’assessorato alla sanità Acquaroli ha le idee chiare: «La politica deve prendere nella politica i propri responsabili. Sull’assessorato alla sanità credo che un politico possa essere il giusto legame con il territorio: il tecnico può dare un supporto ma non so quanto possa dare imprinting nei territori e collegare un sistema che per funzionare ha bisogno di aspetti politici. Quando attuiamo una riforma e lavoriamo su un presidio piuttosto che su un altro, coprirsi dietro i tecnici è sbagliato». Tra le priorità anche «aree interne, zone colpite dal sisma e dall’alluvione».
Pungolato di nuovo sulla campagna elettorale e sui temi dell’avversario, Acquaroli lancia la stoccata: «Noi abbiamo votato per la Regione – la risposta – in campagna elettorale bisogna parlare dei temi del territorio e io dall’altra parte l’ho sentito poco».
Infine spazio al sostegno dei marchigiani e dei suoi familiari: «Grazie ai miei cari – ha detto Acquaroli – che in questo anno complicato hanno subito le conseguenze, ma è normale. E grazie ai tanti marchigiani che in questi mesi ci sono stati al fianco con il sorriso, con l’aiuto e con quella pacca sulla spalla per incoraggiarci ad andare avanti: in determinati momenti quelli sono stati fattori significativi, sicuramente determinati a far sì che la nostra Regione sia, come merita, protagonista in Italia e in Europa. Abbiamo una tradizione manifatturiera e su quella dobbiamo puntare. Continueremo da domani a dare risposte ulteriori rispetto a quelle che abbiamo dato nei primi cinque anni».
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