L’intervento di Guido Castelli alla Camera per il convegno sulla sussidiarietà
«La sussidiarietà è un principio costituzionale che, nell’Appennino centrale, trova la sua più autentica applicazione, contribuendo in modo decisivo a mantenere vivo il tessuto sociale, a sostenere i soggetti più fragili e a promuovere i valori della partecipazione e della solidarietà».
Lo ha affermato Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, intervenendo eri, 9 ottobre, alla Camera dei Deputati nel corso del convegno “Welfare e sussidiarietà. Le risorse per lo sviluppo”, organizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà.
L’incontro, moderato dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Fondazione Giorgio Vittadini, del presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia, del sottosegretario all’Economia Federico Freni, del direttore di IFEL Pierciro Galeone e del presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà Maurizio Lupi.
«Sussidiarietà significa fidarsi delle persone – ha sottolineato Castelli – dei sindaci, delle associazioni e di quanti ogni giorno scelgono di restare e di contribuire alla rinascita dei nostri borghi. La ricostruzione non è solo un fatto tecnico: è un processo umano, sociale e comunitario, che trova nei servizi di comunità uno strumento essenziale per rispondere ai bisogni dei territori».
Il Commissario ha ricordato come NextAppennino, il programma complementare al PNRR dedicato alle aree del Centro Italia colpite dal sisma, rappresenti uno degli strumenti più efficaci di applicazione del principio di sussidiarietà.
«Mi riferisco in particolare alla sub-Misura B2.3, che dispone di 40 milioni di euro destinati a interventi per l’inclusione e l’innovazione sociale, oltre che per il rilancio abitativo. È una misura che sostiene imprese sociali, terzo settore e cooperative di comunità, realtà che operano per l’interesse generale e per l’utilità sociale», ha spiegato Castelli.
Il Commissario ha poi invitato a guardare al futuro, sottolineando la necessità di individuare strumenti sostenibili per il periodo post-Pnrr.
«Dobbiamo già ora prepararci alla fase in cui non potremo più contare sulle risorse straordinarie del Piano. In questa prospettiva, il partenariato pubblico-privato rappresenta un’opportunità da valorizzare ulteriormente. Solo mantenendo la capacità di innovare e di adattarsi ai tempi, la sussidiarietà potrà tradursi in politiche concrete, capaci di generare coesione, lavoro e sviluppo».
Castelli ha concluso ricordando il valore civile e culturale del processo di ricostruzione:
«Ricostruire l’Appennino significa non solo rimettere in piedi ciò che è crollato, ma rigenerare le energie sociali e civiche che da sempre tengono uniti i nostri territori. È nella sussidiarietà che l’Appennino centrale trova la leva più concreta per la propria rinascita».
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