
I festivi infrasettimanali non riconosciuti economicamente per circa un anno e mezzo ai dipendenti erano una grossa grana, tra le tante, che il direttore dell’Ast picena, Antonello Maraldo, si è trovato ad affrontare durante il suo mandato. Alle spalle, anni di contenziosi costati alla sanità locale cifre astronomiche tra indennità e, soprattutto, spese legali, con la previsione di nuove cause promosse dal sindacato Nursind, coordinato a livello provinciale da Maurizio Pelosi, assistito dall’avvocato Domenico De Angelis, consulente legale del sindacato nazionale.
Ora la questione si è chiusa: a settembre Maraldo aveva avanzato alla Rsu una proposta di accordo giudiziale (per le cause ancora in corso) ed extragiudiziale per le altre 500 – sempre del Nursind – pronte a partire, con l’impegno del sindacato, che ha accettato in questi giorni, di non procedere ulteriormente per via legale.
L’accordo prevede la pubblicazione di un bando che permette a tutti i dipendenti Ast, non solo ai 500 del Nursind che avevano presentato una diffida, di vedersi riconosciuta l’indennità per aver lavorato nei giorni festivi infrasettimanali dal agosto 2020 al 31 dicembre 2021.
GLI ANNI PRECEDENTI – Per i periodi antecedenti, molti lavoratori hanno recuperato le somme passando per il Tribunale, che ha emesso decreti ingiuntivi prima all’Area Vasta 5 e poi all’Ast. Recuperi costati in spese legali più che in sorte.
Da aprile a ottobre 2023 si contano oltre 250 procedimenti, per un costo complessivo di circa 135.000 euro di sole spese legali, a cui si aggiungono circa 85.000 euro finiti nelle tasche del personale.
Per gli anni 2022 e 2023 l’Ast aveva già emanato un analogo bando per le richieste.
Dal 1° aprile 2024, lunedì festivo, è stato inoltre ripristinato negli ospedali di Ascoli e San Benedetto il cosiddetto “tasto 23”, il pulsante che l’infermiere preme prima di timbrare l’ingresso per indicare la volontà di usufruire dell’indennizzo per lo straordinario festivo, anziché del recupero. Una funzione che era stata disattivata, dando origine al problema.

Antonello Maraldo
IL COMMENTO DI AST E NURSIND – Soddisfatta la direzione aziendale, «che esprime il proprio apprezzamento per la capacità negoziale dimostrata dal rappresentante sindacale del Nursind e dal legale che lo ha assistito nelle procedure giuridiche, e ringrazia la tecnostruttura amministrativa dell’Ast di Ascoli e il legale Laura Gibellieri per aver sostenuto il percorso dal punto di vista giuridico.
L’accordo raggiunto con il Nursind – evidenzia il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Antonello Maraldo – sia in sede giudiziale che stragiudiziale, conferma che quando c’è dialogo tra le parti le soluzioni arrivano. Da un lato si è evitato il rischio di soccombenza su centinaia di posizioni, anche di modesta entità, con un evidente risparmio di denaro pubblico; dall’altro si è dato un segnale al personale infermieristico di volontà di ascolto che dovrebbe riportare un clima di fiducia e condivisione. Confido di applicare questo metodo alle ancora troppe vertenze aperte, figlie di un’epoca in cui la generazione del conflitto e del malessere era una linea di condotta».

Maurizio Pelosi
«Siamo molto soddisfatti per l’accordo che mette una pietra sopra a questa annosa questione – commenta Maurizio Pelosi, nel frattempo diventato anche coordinatore Rsu – ed è giusto che tutti i colleghi dell’Ast possano beneficiare del bando per il periodo agosto 2020–dicembre 2021, e non solo i 500 del Nursind che avevano inviato la diffida».
Diffida che risale all’agosto di quest’anno, dando diritto al recupero delle somme non percepite fino a cinque anni prima, quindi coprendo il periodo agosto 2020–dicembre 2021.
«È vero – conclude Pelosi – che abbiamo vinto, con l’avvocato De Angelis, tutte le cause intentate su questo tema, ma non si poteva esultare per la “vittoria”: erano soldi che spettavano ai lavoratori, ma che sono lievitati per le spese legali. E si tratta comunque di soldi pubblici che potevano essere meglio spesi in servizi per i cittadini».
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