di Salvatore Mastropietro
Con quella di ieri sul campo della Salernitana per l’Ascoli è arrivata la terza sconfitta in cinque partite. Il dato non è sicuramente positivo e fa particolarmente male se si pensa che almeno le ultime due sono state sostanzialmente immeritate.
Una mischia sotto il diluvio dell’Arechi
Rispetto alle partite precedenti, il match di Salerno ha avuto sicuramente le proprie peculiarità. La gara è stata condizionata dall’enorme quantità di pioggia caduta sullo Stadio “Arechi”, che ha appesantito il terreno di gioco fino a renderlo al limite dell’impraticabilità (o forse anche oltre…) con vere e proprie pozzanghere in diverse zone del campo. Le condizioni del manto erboso hanno penalizzato in particolar modo l’Ascoli, che – a confronto con i granata di Fabrizio Castori – sono una squadra che fa del palleggio e del gioco in velocità due dei propri maggiori punti di forza. Ne è uscita una partita maschia, come si suol dire, con contrasti duri e palle spazzate come nei peggiori campi di provincia. I bianconeri, nonostante tutto, sono stati abili a calarsi nella parte con un buon atteggiamento da squadra umile e gagliarda che non si è sottratta alla lotta. Oltre all’ottimo Leali, i leader degli uomini di Bertotto sono stati i centrali Brosco e Avlonitis, praticamente perfetti in marcatura su due clienti piuttosto scomodi come Djuric e Tutino. Importante è stato anche l’apporto di Saric e Cavion, instancabili motorini del centrocampo. Gli unici non a proprio agio sono apparsi Sabiri, sostituito nell’intervallo, e Pierini, sostanzialmente impalpabile. Tutto ciò, però, non è bastato ed a pochi minuti dalla fine è arrivata la beffa con il tiro di Anderson dalla distanza, risultato decisivo ai fini della vittoria della Salernitana.
Kragl
Nell’immediato post partita le attenzioni sono state monopolizzate dall’episodio dubbio capitato nell’area granata al minuto 94. A pochi passi dalla porta difesa da Belec, un contrasto tra Lopez e Cangiano ha impedito al numero 10 di battere a rete. L’arbitro Giua lo ha giudicato come regolare, mentre i bianconeri hanno protestato – a ragione da quanto emerge dai replay – in maniera veemente per il rigore negato. Le recriminazioni non si sono esaurite con il fischio finale. Già nel post partita Bertotto ha parlato di «episodi talmente evidenti da non essere commentabili». Oggi, via social, è stato il turno del bianconero Oliver Kragl e del patron Massimo Pulcinelli. Il tedesco ha chiesto ai propri fan su Instagram come abbia fatto il direttore di gara sardo, che ha giudicato l’intervento di Lopez sul pallone, a non concedere nemmeno il calcio d’angolo se proprio sicuro della propria tesi. Il numero uno bianconero, invece, ha dato ironicamente ragione a Fabrizio Castori, che ha commentato come senza fondamento le proteste della sua ex squadra. Pulcinelli, inoltre, si è detto stufo degli episodi a sfavore: «Siamo consapevoli di dover vincere sul campo a prescindere dagli errori arbitrali, ma ormai stanno diventando troppi». Il riferimento, in questo caso, è anche alla gara di Frosinone.
Nonostante tutto, però, i bianconeri dovranno cercare di archiviare al più presto le polemiche e la rabbia post Salerno. La squadra ha dimostrato di essere sul pezzo, ma dalla prossima gara contro il Pordenone ci sarà bisogno di trasformare i diversi segnali positivi in punti. L’Ascoli comincerà la settimana di avvicinamento alla partita di sabato prossimo nel pomeriggio di domani, lunedì 26 ottobre. Dopo il riposo domenicale, gli uomini di Bertotto si ritroveranno alle 14,30 al “Picchio Village”.
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