Screening del carcinoma,
parla il medico Procaccioli:
«Non dirigo più il servizio»

Screening del carcinoma del collo dell’utero, dopo l’esplosione del caso legato al ruolo della dottoressa Patrizia Procaccioli interviene la diretta interessata tramite una mail inviata in redazione. «Mio malgrado -afferma- sono stata coinvolta in una polemica espressa dai social e dagli organi di stampa. Pertanto desidero fare chiarezza su quanto riportato. La verità è che sono stata rimossa dall’incarico di responsabile clinico dello screening oncologico del tumore del collo dell’utero, con questo sottraendomi la possibilità dell’organizzazione di tale servizio.

L’ospedale Mazzoni (Foto Vagnoni)

Questo comporterà, a mio parere, un evidente cambiamento dell’operatività dello stesso, che può soffrire in termini di numero di adesioni e liste d’attesa più lunghe. Faccio presente che allo stato attuale l’adesione è massima e non esistono liste d’attesa, il che rende il servizio ascolano particolarmente efficiente. Pertanto la rimozione dal mio incarico non ritengo sia supportata da alcuna giustificazione». La dottoressa fa riferimento a quanto ha affermato l’Area Vasta 5 nel comunicato di risposta all’intervento della vice sindaco Donatella Ferretti che si era fatta portavoce di un appello delle associazioni femminili. Nella risposta l’AV5 ha spiegato che non ci sarebbero stati cambiamenti nell’erogazione del servizio e che l’unica novità consiste nell’affidamento al direttore dell’anatomia patologica di ara vasta, Guido Collina, l’incarico di referente.

Carcinoma al collo dell’utero L’appello: «Lasciate la dottoressa Procaccioli al suo posto»

Caso Procaccioli, l’Area Vasta replica: «Il medico resta al suo posto»