«Qual è la situazione dell’erogazione dei CAS? Quali sono state, dall’inizio della contribuzione, le date delle richieste del Comune alla Regione (per quali mesi), le date del ricevimento dei soldi dalla Regione per ogni richiesta, e le dati di erogazione, mese per mese? E per quale motivo l’Amministrazione addebita le spese bancarie per i bonifici?». Sono le domande contenute in una interrogazione a risposta orale presentata al sindaco Guido Castelli e alla giunta da parte dei consiglieri del M5S, Massimo Tamburri e Giacomo Manni, in merito all’erogazione dei contributi per gli ascolani rimasti senza casa agibile dopo le scosse iniziate nell’agosto del 2016. Si tratta, secondo i dati di gennaio 2018 di 755 nuclei familiari pari a 1815 persone in aumento a febbraio (760 famiglie per 1829 persone). I grillini fanno partono dalle “segnalazioni da parte di numerosi Cittadini, sia beneficiari di CAS che proprietari che hanno casa in affitto a beneficiari di CAS, sui costanti ritardi del Comune nell’erogazione di questi fondi vista la non chiara situazione delle richieste del Comune alla Regione (che eroga al Comune questi fondi, Comune che poi deve girarli ai beneficiari)”. I consiglieri pentastellati rivelano:
«A titolo di esempio -affermano nell’interrogazione- riportiamo una ricostruzione della situazione recente: parrebbe che i fondi per i mesi di gennaio e febbraio 2018 siano stati richiesti dal Comune di Ascoli alla Regione verso fine marzo, che la Regione abbia emesso il decreto n. 581 il 27 marzo e che quindi il Comune avrebbe ricevuto i fondi il 3 aprile, per un totale di oltre 1.100.000 euro. Entro questa settimana all’Ufficio CAS avrebbero affermato che erogheranno i CAS per gennaio, ma non subito anche quelli di febbraio, pur avendoli già ricevuti». Nell’interrogazione si fa riferimento anche alla “situazione in altri Comuni limitrofi, come per esempio Folignano – che ha già inviato alla Regione la richiesta per i fondi per il mese di marzo, che dovrebbe liquidare entro aprile – o Acquasanta – in cui il Comune addirittura anticipa gli importi, e quindi nei primi giorni del mese paga i contributi del mese precedente”. Infine l’addebito delle spese pari a 2,80 euro.
«Considerata -aggiungono- l’altra anomalia per cui, mentre in altri Comuni gli importi sono netti, in ottemperanza alle indicazioni contenute nella comunicazione urgente del Servizio Protezione Civile della Regione Marche (prot. 14225 del 18/9/2017), nel nostro Comune l’Amministrazione addebita 2,80 euro di spese bancarie per ogni bonifico. Considerando che al momento ci sono circa 760 destinatari, si tratta di un trasferimento alle banche di oltre 2.000 euro per ogni giro di bonifici… in contrasto con quanto raccomandato dalla stessa ABI (Associazione Bancaria Italiana), di “considerare l’opportunità di non riscuotere commissioni su bonifici o altre forme di trasferimento di fondi disposti a favore di iniziative a sostegno delle popolazioni coinvolte nel sisma”».ù
r.p.
(2-continua)
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