Pazienti Covid al Pronto Soccorso, gli infermieri: «Siamo allo stremo delle forze, qui tutto assurdo»

ASCOLI - Situazione critica all'Ot Rossa del "Mazzoni", dove sono stati dedicati posti per i contagiati anche di altri reparti. «Due colleghe si sono sentite male per il caldo eccessivo». «Non è un vero reparto, eppure i ricoverati restano anche per settimane»
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Il pronto soccorso del “Mazzoni” di Ascoli

 

di Maria Nerina Galiè

 

La chiusura della Pneumo Covid di Ascoli, dai primi di giugno ha dovuto fare i conti con la carenza di personale e l’affanno con cui sono costretti a lavorare gli infermieri dei Pronto Soccorso degli ospedali del Piceno. Lì sono stati riservati dei posti per i pazienti positivi al virus, che hanno bisogno di ricovero per il patologie legate al virus oppure per altre e, in questo caso, per tenerli isolati dai reparti “puliti”.

 

Addirittura al “Madonna del Soccorso” di San Benedetto in molti hanno scritto alla direzione di Area Vasta 5 per chiedere di essere trasferiti in altri reparti. All’ospedale della Riviera, i posti disponibili per i contagiati sono 8, elevabili a 10 in Pronto Soccorso. Tre nella Rianimazione.

 

Al “Mazzoni” di Ascoli la situazione, come viene descritta dagli stessi operatori, sta diventando insostenibile. Oltre ai 2 posti di Semi intensiva riservati nella Pneumologia appena riaperta, ci sono 4, elevabili a 5, posti Covid nell’Osservazione tecnica del Pronto Soccorso.

 

«A parte il fatto che non ci viene riconosciuta l’indennità Covid, mentre abbiamo a che fare proprio con questa tipologia di pazienti – afferma uno degli operatori – l’Ot Rosa non è un vero e proprio reparto, ma semplicemente un luogo di Osservazione breve per massimo 48/72 ore. Invece i pazienti permangono anche settimane».

 

Un altro fa eco al collega: «Questa soluzione aumenta il rischio clinico per i pazienti, intanto. Inoltre, ci dobbiamo dividere tra i pazienti no Covid e quelli contagiati, ma il numero di infermieri è sempre lo stesso, anzi la domenica e nei festivi siamo anche uno in meno.

Ieri due colleghe si sono sentite male e sono tornate a casa perché in quel reparto è assurdo, hanno messo due “pinguini”, macchinari per la refrigerazione,  perché era impossibile lavorare con  il gran caldo di questi giorni. Le finestre sono aperte sull’ingresso principale dell’ospedale. E’ tutto assurdo».

 

I ricoverati Covid al Pronto Soccorso, ma in carico ad altri reparti, sono seguiti dai medici del reparto di pertinenza. E’ questa un’altra grande criticità per gli infermieri del Pronto Soccorso di Ascoli: «Tanti pazienti di altri reparti vuole dire altrettanti medici. Che però non possono arrivare sempre all’istante. Nel frattempo ci siamo noi. Ci stanno togliendo le  forze. Al Pronto Soccorso già era difficile senza la pandemia, adesso siamo davvero allo stremo». 

 

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