Ciip, rush finale per il rinnovo di Cda e presidente: tre liste in lizza, un quarta quasi pronta

VOTO - C'è tempo fino domani, 17 giugno, alle ore 12, per la presentazione dell'ultima, promossa da Fioravanti (Ascoli) con il sostegno di Calcinaro (Fermo). Due nomi anche per i 10 Comuni ex Vettore
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C’è tempo fino a domani, 17 giugno, alle ore 12, per presentare le candidature per il rinnovo di Cda e presidente della Ciip.

Ed alla vigilia, di liste ce ne sono tre presentate ufficialmente. La quarta pronta ma non ancora fornita.

Una lista è con a capo Marco Perosa, sostenuto dal sindaco di San Benedetto (promotore) con l’accordo del collega di Porto San Giorgio.

Sono due liste per l’area ex Vettore. Di queste, una è per il consigliere uscente Fausto Raschioni e l’altra per l’amandolese Riccardo Tassi.

Manca all’appello la lista per Alberto Paradisi presidente, promossa dal sindaco di Ascoli con il sostegno del collega di Fermo.

Sembra che Belmonte non abbia firmato per nessuno, riservandosi la scelta in sede di assemblea elettorale.

 

AREA EX VETTORE – Tra i 10 Comuni che ne fanno parte è accaduto che Fausto Raschioni è stato il primo a raccogliere le firme di 7 primi cittadini ed a presentare la sua candidatura. Ma tutti insieme questi piccoli Enti montani non hanno il peso ponderale che raggiungono Amandola e Comunanza. I due hanno ritrovato una fraterna alleanza ed hanno presentato la candidatura di Riccardo Tassi, affiancati da un terzo piccolo Comune che dovrebbe essere Montemonaco.

 

LISTA PER IL PRESIDENTE – E’ ufficiale quella di Marco Perosa. Ufficiosa per Alberto Paradisi, nella cui lista dovrebbe esserci, come secondo nome, Maddalena Ciancaleoni, presidente uscente. Fioravanti (sindaco di Ascoli) e Calcinaro (sindaco di Fermo) dovrebbero – è lecito in questa fase continuare ad utilizzare il condizionale – aver firmato e con loro altri 20 colleghi.

Le quote tra i due schieramenti in lizza per la presidenza si discostano di pochissimo. Il peso ponderale a favore di Perosa e dei suoi 27 sindaci è  di poco superiore al 51%.

Sembra tutto stabilito a meno che qualche sindaco, all’ultimo minuto, non potendo votare per un candidato dopo aver apposto la firma a sostegno di un altro, non decida di non presentarsi all’appuntamento elettorale.

m.n.g.

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