
Ambulanze bloccate al Pronto Soccorso del “Mazzoni”
Ancora un pomeriggio di caos al Pronto Soccorso del “Mazzoni” di Ascoli.
Anche oggi, 6 dicembre, le barelle sono diventate ostaggi di un sistema che non riesce più a reggere il flusso dei pazienti.
Le ambulanze, impossibilitate a recuperare le lettighe occupate, sono rimaste ferme per ore, bloccate e inutilizzabili per altre emergenze.

Il monitor spento nella sala d’aspetto del Pronto Soccorso di Ascoli (alle ore 17 circa del 6 dicembre)
La sala d’attesa, strapiena, non offriva nemmeno la possibilità di controllare il proprio turno: il monitor era spento, lasciando gli utenti nell’incertezza totale.
Come se non bastasse, il portale delle “Cure primarie” non riportava alcuna informazione sul “Mazzoni”, che risultava di fatto “scomparso”, mentre era visibile solo il tempo di attesa del Pronto Soccorso di San Benedetto.

Tempo di attesa al Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto (screenshot delle ore 18,15), l’unico visibile dal portale “Cure Primarie”
Una situazione che si trascina ormai da giorni.
Il 24 novembre è stato il picco della criticità, ma negli ultimi dieci giorni gli episodi si sono ripetuti con inquietante regolarità.
Intanto qualche barella rotta — come testimonia un cartello affisso — giace abbandonata negli spazi davanti alla sala visita, fotografia evidente di un sistema che cade a pezzi.
È bene ribadire che gli utenti in attesa, costretti per ore nella sala d’aspetto o sulle barelle delle ambulanze, non versavano in condizioni tali da rischiare la vita per un ritardo nelle cure (si spera). Resta però evidente che chiunque preferirebbe trascorrere il sabato pomeriggio in modo diverso. E se si trova al Pronto Soccorso è perchè ha motivo di temere per la sua salute, a torto o a ragione, non è certo il cittadino che sta male a poterlo stabilire.
m.n.g.
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