Aggressione a tre operatori sanitari, Maraldo: «Pronto a innalzare ulteriormente il livello di sicurezza»

ASCOLI - Al dg si aggiunge il commento del segretario dem Francesco Ameli: «Solidarietà e vicinanza agli operatori del Pronto Soccorso, ma necessarie assunzioni per assolvere alle richieste dell'utenza. Non possiamo più chiamarli "episodi isolati". È un’emergenza che purtroppo si manifesta sempre più spesso e che mette a rischio chi, ogni giorno, dedica la propria vita alla cura degli altri»
...

 

Il Pronto soccorso dell’ospedale “Mazzoni”

«Desidero esprimere, a nome mio personale e di tutta la direzione aziendale, solidarietà e vicinanza agli operatori sanitari del Pronto soccorso che sono stati vittime di una aggressione durante lo svolgimento del proprio lavoro». Queste le parole del direttore generale dell’Ast di Ascoli, Antonello Maraldo, in seguito all’episodio di violenza, che si è verificato ieri lunedì 29 dicembre al Pronto soccorso dell’ospedale “Mazzoni”, da parte di una paziente ai danni di tre operatori sanitari, due infermiere e una operatrice sociosanitaria.

 

Erano circa le 14.30 quando una giovane paziente, già valutata dallo specialista e alla quale il personale del Pronto soccorso stava somministrando la terapia prima di dimetterla, ha avuto improvvisamente una violenta reazione di agitazione psicomotoria. La donna ha colpito l’infermiera che la stava assistendo, la quale ha riportato un trauma intracranico con prognosi di alcuni giorni, e il personale intervenuto per aiutare a calmarla, un’infermiera e un’operatrice sociosanitaria che hanno riportato entrambe lievi lesioni. Sul posto era presente un addetto alla vigilanza che è prontamente intervenuto e ha provveduto ad allertare le forze dell’ordine.

 

Antonello Maraldo

«Si tratta – continua il dg – di un episodio grave che colpisce professionisti impegnati quotidianamente con competenza, dedizione e senso di responsabilità nella tutela della salute dei cittadini, spesso operando in contesti di grande complessità e pressione. Pur nella consapevolezza delle difficoltà legate alla gestione di pazienti con fragilità, nessuna forma di violenza può essere tollerata. La sicurezza degli operatori sanitari rappresenta una priorità assoluta e costituisce una condizione imprescindibile per garantire un’assistenza efficace e di qualità. Proprio per questo motivo, nel luglio scorso, abbiamo firmato un protocollo d’intesa con la Questura e con la Prefettura, in ottemperanza alle disposizioni di natura legislativa e regolamentare in materia di prevenzione della violenza, sia fisica che verbale, nei confronti del personale sanitario, perseguendo l’obiettivo di innalzare il livello di sicurezza all’interno degli ospedali di Ascoli e San Benedetto. L’Azienda sanitaria è dunque impegnata – conclude Maraldo – a collaborare con le autorità competenti e a mettere in atto tutte le misure necessarie per rafforzare la tutela del personale e prevenire il ripetersi di simili episodi. Agli operatori coinvolti va il mio sincero ringraziamento per la professionalità dimostrata anche in una situazione così difficile, insieme all’augurio di una pronta e completa ripresa».

 

Assicurare massima solidarietà e vicinanza agli operatori del Pronto Soccorso, ma anche le necessarie assunzioni per assolvere alle richieste dell’utenza: è quanto ritiene doveroso il segretario provinciale del Pd Francesco Ameli in merito ai recenti avvenimenti verificatisi presso il nosocomio ascolano.

 

Francesco Ameli

«Desidero esprimere totale solidarietà e vicinanza agli operatori sanitari aggrediti al Pronto Soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno mentre svolgevano il proprio lavoro – dichiara Ameli – Due infermiere e un operatore socio-sanitario sono stati colpiti mentre erano in servizio. La violenza è stata tale che una operatrice ha perso conoscenza.

 

Non possiamo più chiamarli “episodi isolati”. È un’emergenza che purtroppo si manifesta sempre più spesso e che mette a rischio chi, ogni giorno, dedica la propria vita alla cura degli altri. Lavorare in un clima di paura non è assistenza, è una missione che diventa impossibile.

 

Per il democrat la solidarietà, da sola, non basta più: «Ancora una volta ribadiamo la necessità di interventi concreti a partire da un adeguato presidio fisso delle forze dell’ordine e/o addetti alla sicurezza. Ma soprattutto un numero adeguato di professionisti in grado di assolvere alle richieste dell’utenza, troppo spesso costretta ad attese che superano ogni logica razionale. Difendere chi cura significa difendere la salute di tutti».

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X