Il suo caso aveva scatenato l’ira del sindaco Daniel Ficcadenti che si era rifiutato di concedergli una casa popolare minacciando le dimissioni da primo cittadino. Ora per il nigeriano residente a Castorano si sono di nuovo spalancate le porte del carcere visto che i Carabinieri della Stazione di Offida lo ha hanno rintracciato e arrestato su ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di L’Aquila. L’uomo, al quale sono stati revocati gli arresti domiciliari, deve scontare una reclusione di 12 anni per i reati di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione, commessi tra il 2008 e il 2010 a Milano e Sant’Omero (Teramo). Al momento si trova nel carcere di Marino del Tronto a disposizione della Magistratura.
Sempre i Carabinieri, questa volta quelli della Stazione di Monsampolo, a Pagliare hanno rintracciato fuori dalla propria abitazione un 35enne di origini nigeriane, conosciuto alle forze dell’ordine, che stava evidentemente contravvenendo a quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Ancona che gli imponeva la detenzione domiciliare per spaccio di sostanze stupefacenti commesso nel 2013 a San Benedetto. L’uomo, accompagnato in caserma, è stato dichiarato in arresto per evasione e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
La Lega in soccorso del sindaco: «No alla casa popolare al nigeriano»
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