Il Necrologio di Cecco
Arriva il necrologio di Cecco e si scatena la web-polemica. “Inopportuno”, “Di cattivo gusto”, “Inclassificabile” sono solo alcuni degli aggettivi che l’iniziativa ha attirato su di sé. Ad ogni modo, da qualunque prospettiva la si voglia guardare, il caso è comunque curioso. Qualcuno infatti ha pensato a uno scherzo, altri a una caduta di stile di chissà chi, altri ancora…non se la sono spiegata.
In realtà il manifesto che da lunedì 8 aprile ha cominciato a palesarsi tra gli annunci mortuari cittadini è…un’opera d’arte. Si intitola proprio “Necrologio” ed è stata creata nell’ambito della mostra che, al Forte Malatesta, sta celebrando il 750esimo anno dalla nascita del grande Francesco Stabili. Uno dei tanti eventi pensati dall’Amministrazione per dare il giusto tributo all’ascolano per eccellenza, poeta, scrittore, filosofo, negromante, figura di culto a 360 gradi bruciato sul rogo dall’Inquisizione.
L’inaugurazione 2.0 del monumento avvenuta il 6 aprile
“Necrologio”, stampa a colori 60×40 di Simona Pavoni, è un espositore funebre in stoffa. “L’artista -si legge nella presentazione dell’opera-. si è occupata dell’annunciazione sociale della morte dell’intellettuale Cecco d’Ascoli instaurando un legame intimo tra due periodi storici. L’intervento non si limita alle sale espositive del Forte Malatesta, ma si propaga nel territorio ascolano con delle tradizionali affissioni funebri”.
Dunque, mistero svelato. E polemica (il forse è d’obbligo) disinnescata. Almeno fino a quando qualche altra “distrazione” non arriverà a conquistare l’attenzione degli amanti della tastiera.
Lu. Ca.
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