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E’ il giorno del grande Cecco:
dopo un secolo, inaugurato il monumento
Al via pure la mostra al Forte (Tutte le foto)

ASCOLI - Una cerimonia partecipata quella tenutasi in piazza Matteotti nel pomeriggio di sabato 6 aprile. Il sindaco Castelli: «Giornata storica». Presente don Patalano in rappresentanza della Diocesi. La statua e le sue mille vicissitudini. Parte l'esposizione artistica che sarà visitabile fino al 31 agosto
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L’inaugurazione della statua di Cecco in piazza Matteotti

di Luca Capponi 

(foto di Edo Fanini)

Ore 17,30 del 6 aprile 2019: il velo che copre la statua sta per essere spostato ma, complice il vento, sembra non voler “cedere”. E’ lì che, sicuramente, qualcuno avrà pensato all’ennesimo “scherzetto” del buon vecchio Cecco. Qualche tentennamento, e poi ecco che la tanto agognata inaugurazione si scioglie in un applauso degli intervenuti, tanti, che hanno voluto salutare l’evento di piazza Matteotti, tra gli squilli della Fanfara. Lo stesso luogo dove fu collocata ormai cento anni fa senza però mai essere varata ufficialmente a causa dell’imbarazzo creato da una figura come quella di Francesco Cecco Stabili, arso vivo sul rogo dell’Inquisizione nel 1327.

La Fanfara di Ascoli in azione

«Dopo quasi due secoli dalla prima delibera che dava il via al progetto (1864) siamo qui per un momento comunque storico. D’altronde lo sappiamo che prima di fare le cose gli ascolani ci pensano bene» ha spiegato con ironia il sindaco Guido Castelli prima di tagliare il nastro. Operazione, questa, svolta non dopo aver ringraziato diverse componenti che hanno reso possibile la cosa, chi ripulendo i muri dalle scritte, chi rendendo decoroso il luogo, chi curando il verde: dall’Eco Services fino agli “Angeli del bello”, alle imprese “Sparti” e “Parissi” e Servizi Italia.

Castelli e don Patalano

Curiosa, in loco, la presenza di un rappresentante del vescovo Giovanni D’Ercole, vale a dire il parroco don Riccardo Patalano. Che sulla vicenda è stato molto chiaro. «Non posso benedire la statua -ha ribadito- perché Cecco è stato scomunicato, ciò non toglie che se un giorno il Santo Padre deciderà di revocarla torneremo sicuramente. Secondo me Cecco non meritava di morire sul rogo e, probabilmente, era innocente in merito alle accuse che gli furono mosse. Siamo davanti a una persona che diceva sempre la verità e sappiamo che la verità rende liberi ma allo stesso tempi di essa si può morire».

L’assessore Dragoni

Poi la palla è passata a colei cui si deve l’idea di celebrare i 750 anni dalla nascita di Cecco, uomo dotto di lettere e scienza dalla verve profetica, ovvero l’assessore alla cultura Piersandra Dragoni. «All’epoca una delle scuse addotte per la non-inaugurazione fu che non si trovava un oratore degno della situazione -ha detto-. Oggi invece ce l’abbiamo, è l’assessore alla cultura del Consiglio comunale dei ragazzi, e rappresenta il testimone simbolico a cui affidiamo la memoria di Cecco nel futuro».
Finale dunque con l’intervento della piccola Clelia Gullì, che ha ripercorso la vita di Stabili, prima di un’altra inaugurazione: a pochi metri di distanza, infatti, è partita la mostra “Cecco d’Ascoli: l’uomo e le sue opere, il suo tempo e il suo mondo”, che sarà visitabile fino al 31 agosto negli spazi del Forte Malatesta.



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