Esche avvelenate,
scatta l’allarme per i proprietari
di animali domestici

RIPATRANSONE - Diversi gli episodi registrati negli ultimi tempi, soprattutto in contrada Magazzini che in linea d'aria è più vicina a San Benedetto che al centro storico del Belvedere del Piceno. Il sindaco emette un'ordinanza urgente
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di Marco Braccetti

Probabili esche avvelenate, scatta l’allarme per gli animali domestici (in particolare cani e gatti) a Ripatransone. E il sindaco emana un’ordinanza urgente per richiamare l’attenzione dei padroni. L’allerta, in particolare, riguarda contrada Magazzini: area del vasto territorio ripano, in linea d’aria più vicina a San Benedetto che al centro storico del Belvedere del Piceno. Siamo, infatti, a poca distanza dal ristorante Rustichello. Ebbene, in quelle zone, il sindaco Alessandro Lucciarini De Vincenzi ha ordinato:

1) i cani, sino al cessato allarme, nelle vie e luoghi pubblici, dovranno essere tenuti al guinzaglio, muniti di museruola che impedisca l’ingestione casuale di bocconi; 2) che ai cani e ai gatti sia impedito di uscire liberamente dalle abitazioni e di vagabondare nel territorio; chiunque rinvenga un animale morto o materiale che si sospetti possa essere un veicolo di sostanze tossiche o nocive (compresi vetri, plastiche, metalli o materiali esplodenti), eviti il contatto diretto e deve segnalare il ritrovamento alle forze dell’ordine: Polizia (113), Carabinieri (112) e Polizia Municipale (0735.917328); 3) La bonifica della località interessata dall’abbandono di esche o bocconi, che dovrà essere effettuata con l’ausilio di volontari, guardie zoofile o nuclei cinofili antiveleno e organi di Polizia Giudiziaria

Tutto ciò prende le mosse dalla nota dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche “Togo Rosati” pervenuta al Comune di Ripatransone in data 11-04-2019, nella quale, dagli esami necroscopici effettuati su un  cane deceduto, risulta che la causa del decesso sia avvenuta per ingestione di sostanze contenenti metaldeide.

Da qui l’ordinanza del sindaco, che ha queste premesse: «La probabile presenza sul territorio di veleni e sostanze tossiche, in particolare  sotto forma di esche o bocconi, rappresenta oltre che un fenomeno di allarme sociale, anche un  serio rischio per la pubblica incolumità, per gli animali e per l’ambiente. Occorre impedire la prosecuzione di tale fenomeno e porre rimedio a situazioni che interferiscono negativamente sulla serena convivenza della cittadinanza creando allarme soprattutto fra le persone proprietarie di animali. E’ doveroso intervenire con strumenti autoritativi a salvaguardia degli interessi sia individuali che collettivi in maniera tale da contemperare il diritto della cittadinanza a vedere tutelata la salute e la sicurezza urbana, assicurata, anche e soprattutto, dalla serena ed ordinata convivenza fra i componenti della società stessa».


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