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Festa della Liberazione
con polemica per l’esclusione
della canzone “Bella ciao”

SAN BENEDETTO - Anche in Riviera celebrato il 74° anniversario. Deposizione di corone ai monumenti ai Caduti e ai morti in mare. Un gruppo di persone ha improvvisato il brano partigiano, assente nella scaletta ufficiale
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La cerimonia di San Benedetto: Gianluca Oliveti comandante in seconda della Capitaneria di Porto, il sindaco Pasqualino Piunti, il consigliere provinciale Maria Rita Morganti, il sindaco di Cupra Marittima Domenico D’Annibali

di Marco Braccetti

«Il nostro ringraziamento va verso chi tanti anni fa ha combattuto e, con il sacrificio della propria vita, ha reso il nostro Paese libero». Lo ha detto il sindaco Pasqualino Piunti che, in mattinata, ha presieduto le celebrazioni per la Festa della Liberazione.

Il rito laico della Festa della Liberazione ha visto protagonista anche il comandante in seconda della Capitaneria di Porto sambenedettese Gianluca Oliveti. Con lui molte altre autorità militari e civili. Tra gli altri il sindaco di Cupra Marittima Domenico D’Annibali e Maria Rita Morganti in rappresentanza della Provincia di Ascoli. Più rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma, oltre a diversi semplici cittadini.

Come tradizione, al suono della banda, sono state deposte corone d’alloro nei tre monumenti ai Caduti presenti nel cuore della città, con ultima tappa per l’opera che commemora i morti in mare, voluta dall’Associazione nazionale marinai l’Italia. Come già accaduto in passato, nel corso delle celebrazioni ufficiali un gruppo di persone (tra cui la consigliera comunale di minoranza Flavia Mandrelli) ha intonato “Bella Ciao”: una protesta musicale, per l’ennesima esclusione del celebre brano partigiano dalla scaletta ufficiale.


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