Ballottaggio, Celani sfida Fioravanti:
«Facciamo un confronto in Piazza del Popolo»

ASCOLI - Il candidato sindaco ha scritto una missiva allo sfidante: «Vediamoci venerdì scegliendo tu le regole del gioco. Sono convinto che ci deve essere una campagna elettorale e una conseguente guida della città scelta dagli elettori, senza interferenze e “suggeritori” esterni, che potrebbero manipolare il risultato elettorale a favore dei propri disegni politici personali, che solo apparentemente sembrano riconducibili all’interesse degli ascolani»
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I due sfidanti

E alla fine, in questa turbolenta e per certi versi unica (visto il ballottaggio tutto a destra) campagna elettorale è arrivata anche la richiesta di un “duello”, per carità verbale, finale in piazza del Popolo. Da tenersi venerdì 7 giugno nel giorno conclusivo della campagna elettorale, prima del “silenzio” di sabato e del voto di domenica. A lanciare la sfida è Piero Celani che ha preso carta e penna scrivendo a Marco Fioravanti. «Caro Fioravanti -afferma Celani- in relazione al ballottaggio che ci rende concorrenti nella guida della coalizione che dovrà governare la nostra amata Ascoli nei prossimi cinque anni, ti chiedo di voler accettare un confronto politico – programmatico a chiusura della campagna elettorale a Piazza del Popolo, tra le 18:00 e le 19:00, oppure tra le 21:30 e le 23:30 di venerdì prossimo 6/6/19 (anche se in realtà venerdì è il 7, ndr)». Celani prosegue: «Scegli tu le “regole del gioco” -afferma- convinto come sono che saranno paritarie e scegliamo di comune accordo uno o due conduttori al di sopra delle parti tra i veterani del giornalismo locale, che hanno sempre seguito la cronaca politica del Consiglio comunale di Ascoli Piceno». Ma perchè Celani vuole il confronto pubblico? Ecco il motivo: «La presente proposta -conclude il candidato sindaco- nasce dalla mia convinzione che ci deve essere una campagna elettorale e una conseguente guida della città scelta dagli elettori, senza interferenze e “suggeritori” esterni, che potrebbero manipolare il risultato elettorale a favore dei propri disegni politici personali, che solo apparentemente sembrano riconducibili all’interesse degli ascolani». 

rp


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