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Ricostruzione e A14, calvario senza fine
Faini trionfa a Sanremo, Orso-gol in Nazionale
Il meglio e il peggio del 2019

L'ANNO va in archivio confermando, e in alcuni casi peggiorando, quanto lasciato in eredità del predecessore: il post sisma in un tunnel che non vede la luce, l'autostrada un incubo per Piceno e Fermano. Crisi idrica, lavoro e inciviltà spaventano. Le soddisfazioni arrivano dallo sport e dall'arte
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di Luca Capponi 

Come in un “copia e incolla” mal riuscito, il 2019 va in archivio con gli stessi “difetti” del suo predecessore. Anzi, l’impresa ardua di peggiorare è probabilmente ben riuscita. Basta citare i due casi dannatamente emblematici, che già lo scorso anno si erano “meritati” il podio nella classifica del peggio: la ricostruzione post sisma impigliata in un tunnel che sembra lungo, lunghissimo, senza uscita, e la situazione, drammatica, lungo il tratto Marche sud della A14.

La ricostruzione sembra sempre più un miraggio

La speranza lasciata in eredità dal 2018 si è trasformata in disillusione. L’entroterra minato dalla tragedia del terremoto non molla, ma l’incertezza regna soprattutto nel centro del disastro, in quella Arquata del Tronto che non si piega ma che continua a pagare più di tutti in termini di ritardi, burocrazia, macerie ancora non rimosse, problemi alle infrastrutture. Arquata come tutto il cratere, seppure con le debite differenze, e sindaci che minacciano un giorno sì e l’altro pure di scendere in piazza per protestare con un Governo che cambia un giorno sì e l’altro pure (siamo a quattro da quando c’è stato il terremoto, nel 2016). Loro, i terremotati, in strada ci sono scesi davvero, arrivando fino a Roma per far sentire la loro (arrabbiata) voce.

Auto in coda sulla A14

E non è escluso che tra un po’ qualcuno scenda in piazza anche per quello che accade sull’autostrada A14, tra il Piceno ed il Fermano in particolare. Dopo il rogo nella Galleria Castello di Grottammare nell’agosto 2018, che tanti disagi ha portato nei mesi successivi, lo stato di cose si è aggravato dopo che la Procura di Avellino ha posto sotto sequestro barriere e new jersey di alcuni viadotti e cavalcavia, portando ad un ulteriore restringimento delle (due) corsie. Risultato: traffico spesso congestionato, ore ed ore per percorrere qualche chilometro, petizioni, proteste, incidenti che paralizzano, scene di isteria tra gli automobilisti nei giorni e nelle ore di punta. Insomma, una giungla. E alzi la mano chi l’avrebbe pronosticato solo 12 mesi fa.
A tenere in ansia il Piceno pure la crisi idrica, che nei primi mesi nell’anno ha procurato la chiusura dei rubinetti nelle ore notturne nella case di migliaia di persone da Ascoli a San Benedetto, una situazione da “codice rosso” che ha rischiato di lasciare a secco il territorio anche nella bella stagione; eventualità per fortuna scongiurata anche grazie all’inagurazione del nuovo impianto di soccorso realizzato dalla Ciip a Castel Trosino. Ansia pure alla Whirlpool di Comunanza, stabilimento simbolo dove si lotta metro su metro per mantenere quel lavoro che è sempre più utopia.

I danni del maltempo a Venarotta

Il 2019 è stato l’anno delle elezioni, che a maggio hanno portato al rinnovo delle Amministrazioni di ben 23 Comuni su 33, tra cui il capoluogo Ascoli dove è stato eletto il sindaco più giovane di sempre, Marco Fioravanti. Ma a deludere, eufemismo, è stata una campagna elettorale che, in alcuni casi, ha messo in campo il peggio del peggio, tra veleni, colpi bassi ed un clima da curva che conferma come la disaffezione dei cittadini verso la politica a volte sia ben più che giustificata.
Tra i cavalli di battaglia dei politici di ogni schieramento, il tema del nuovo ospedale del Piceno da realizzare in vallata, a Spinetoli; c’è chi lo vuole, chi non lo vuole, chi si difende il “Mazzoni” di Ascoli e il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, chi lo vorrebbe ma, chi non lo vorrebbe però; tutti a parlare e sentenziare, spesso in maniera vuota, e, a pensare male spesso si indovina, solo per portare acqua al proprio mulino di voti…
Nell’anno in cui si è fatto un gran manifestare a favore dell’ambiente (lo stesso che viene puntualmente vilipeso dall’inciviltà di chi abbandona rifiuti di ogni tipo nelle strade di città e di campagna, una piaga purtroppo in crescita) e un gran parlare di cambiamenti climatici, hanno colpito le immagini delle devastanti grandinate di agosto nell’entroterra, tra Ascoli, Venarotta e Roccafluvione, che hanno procurato danni a coltivazioni, case, auto. Stesso discorso per le mareggiate che hanno colpito la costa adriatica, comprese San Benedetto e Grottammare, lo scorso novembre.

Dario Faini e Mahmood

E se la galleria degli “orrori” è ben lunga, per fortuna, lo è anche quella degli episodi che più hanno nobilitato ill territorio. Dalla vittoria a Sanremo di Mahmood con “Soldi”, che per la prima volta ha portato un ascolano sul gradino più alto del podio grazie a Dario Faini, autore del pezzo e direttore d’orchestra durante le esibizioni del cantante italo-egiziano sul palco dell’Ariston, fino all’esordio in Nazionale (con gol) di Riccardo Orsolini, nel 9-1 contro l’Armenia; il talento 22enne del calcio italiano è di Rotella ed è cresciuto tra le fila dell’Ascoli. I giovani sono la speranza. Pure nel tennis, dove Stefano Travaglia, altro ascolano, protagonista di un grande 2019 in vari tornei internazionali e numero 79 nel ranking.

Riccardo Orsolini con la maglia della Nazionle di calcio

E poi, altro simbolo, il cavaliere 18enne Lorenzo Melosso, che nella Quintana di agosto ha emozionato tutti arrivando alla vittoria per il sestiere di Porta Romana con il secondo punteggio record di tutti i tempi (2.020 punti). Ingaggiato per il 2020, nelle ultime settimane, dal Rione Badia della Quintana di Foligno, dal Rione Pedicino del Palio di Valfabbrica e dal Rione Porta Marina della Giostra di Servigliano.
Proprio le cento torri, nel corso dei 12 mesi, hanno reso il giusto tributo ad due dei suoi figli prediletti: Cecco d’Ascoli, a 750 anni dalla nascita, e il presidentissimo dell’Ascoli Costantino Rozzi, a venticinque dalla scomparsa avvenuta nel 1994. Per Tullio Pericoli, artista di Colli del Tronto, la mostra-tributo “Forme del paesaggio” ad Ascoli ha confermato un successo atteso già alla viglia vista la statura dell’83enne pittore e disegnatore.

Costantino Rozzi

 

Dalla ricostruzione “lumaca” al rogo A14 Dai 120 anni dell’Ascoli al live di Sting Il meglio e il peggio del 2018 piceno


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