Anno scolastico al via,
tuona Piero Celani:
«Ceriscioli rinvii l’apertura»

ASCOLI - L'esponente ascolano di Forza Italia, candidato alle prossime elezioni, come vice presidente del Consiglio regionale si rivolge al governatore delle Marche
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Piero Celani (Foto Vagnoni)

Piero Celani, vice presdente del Consiglio regionale, esponente di Forza Italia con cui si candida alla prossima tornata regionale del 20-21 settembre, affronta il problema delle scuole. L’ex sindaco e presidente della Provincia di Ascoli parla di «caos» e chiede al governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, si rinviare l’apertura delle scuole.

«Ci sono 60.000 cattedre vuote, niente banchi nuovi per medie e superiori, caos nei trasporti e su chi deve misurare la febbre nelle mense, centinaia di scuole paritarie chiuse, ed altro ancora. Ritardi organizzativi e logistici, con la consegna degli ormai famosi banchi monoposto che probabilmente finirà a dicembre. Sono già tre le Regioni che riapriranno le scuole dopo il 14 settembre: Puglia, Calabria e Sardegna».

«E le Marche?» si chiede Celani, che aggiunge: «Si riapre, punto e basta! Ma le scuole marchigiane sono tutte pronte? Ci sono aule per tutti? E gli insegnanti? E poi perché riaprire il 14 quando già il 19 quelle stesse aule dovranno essere svuotate e preparate per la tornata elettorale? Quindi doppia sanificazione, prima e dopo! Che senso ha, riaprire per cinque giorni?».

Luca Ceriscioli

«Insegnanti e genitori sono giustamente allarmati e le lezioni in presenza potrebbero non essere per tutti. Certo, la scuola deve assolutamente riaprire. Ne va del nostro futuro, del futuro dei nostri ragazzi, del futuro del nostro Paese. Ma non possiamo farlo con provvedimenti pasticciati, presi solo per salvare la posizione di una ministra e quindi del governo».

«La sicurezza dei nostri ragazzi, è molto più importante della poltrona della ministra Azzolina! Ed allora, caro presidente Ceriscioli, mi appello a lei, perché come ultimo atto del suo  governo regionale, dia un segnale forte ai marchigiani, di essere dalla loro parte, e rimandi la riapertura delle scuole di almeno 10 giorni».


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