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Agitazione in Area Vasta 5,
il prefetto convoca il sindacato Usb:
il rischio di uno sciopero

ASCOLI - Dopo che è stato indetto lo stato di agitazione, mercoledì 10 marzo i rappresentanti saranno ricevuti al Palazzo del Governo, dove spiegheranno le motivazioni per ottenere risposte concrete. Sul tavolo anche la direzione di AV5
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La Prefettura di Ascoli

Giovedì 10 marzo rappresentanti del sindacato Usb saranno ricevuti dal prefetto di Ascoli. Accade questo dopo l’annuncio dello stato d’agitazione da parte dell’Usb di tutto il personale di Area Vasta 5. Con loro anche la direzione di Area Vasta 5. Obiettivo l’attivazione della “procedura di raffreddamento e conciliazione”.

«Ci presenteremo con forza e determinazione – dice Mauro Giuliani dell’Usb provinciale Pubblico impiego – per rappresentare tutte le motivazioni che hanno portato allo stato di agitazione delle lavoratrici e lavoratori del comparto dell’Area Vasta 5. Lotteremo – aggiunge – per ottenere risposte concrete, tangibili e esigibili per tutte e tutti. In caso di fallimento della conciliazione, cin riserviamo la possibilità di proclamare uno sciopero».

L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli

Ecco le motivazioni che hanno portato l’Usb di Area Vasta 5 allo stato di agitazione, e che verranno portate in Prefettura.

  • Premialità Covid, decisione unilaterale di erogare nella busta paga del corrente mese senza aver raggiunto alcun Accordo Integrativo e nonostante, come USB, non avessimo formalmente condiviso, sia nel merito che nel metodo l’iniziativa, ritenendo oltretutto le risorse economiche proposte gravemente insufficienti;
  • Indennità Covid (malattie infettive e sub-intensiva). La Direzione AV5 ha erogato tale indennità in maniera unilaterale e senza il dovuto accordo, con criteri e modalità che abbiamo contestato da subito e che comunque non sono state formalizzate. Come USB abbiamo chiesto che l’Indennità di Malattie Infettive, vista l’emergenza da Covid 19, dovesse essere erogata a tutti i lavoratori che erano e sono a contatto con degenti e/o utenti e che il minutaggio fissato per la vestizione e svestizione dei DPI, data la complessità dell’operazione, fosse elevata a 40 minuti per ogni turno lavorativo;
  • PEO (Progressioni Economiche Orizzontali) 2019. Dopo oltre un anno dalla sottoscrizione dell’Accordo integrativo in merito, ancora non è riconosciuta ai Dipendenti aventi diritto;
  • PEO 2020. Per totale responsabilità e inerzia della Direzione non è stato possibile sottoscrivere Accordo raggiunto in parola il 30/12/2020, causando il verosimile impedimento ai Lavoratori di poter ottenere le PEO dal 1/1/2020;
  • Fondi Contrattuali AV5 di oltre 1000 euro pro-capite inferiori alle altre Aree Vaste. Nulla si è fatto per rideterminarli in maniera equa come da impegni sottoscritti da ASUR;
  • Mobilità interna alla AV5, da oltre due anni, non ancora definita per tutti gli aventi diritto;
  • Mancata applicazione progressioni verticali per tutte le lavoratrici e lavoratori a cui è applicabile norma per investire sulle risorse umane presenti;
  • Stabilizzazioni personale comparto con requisiti stabiliti da norme vigenti al 31/12/2021;
  • Piano occupazionale straordinario con Assunzioni stabili per coprire le carenze croniche di personale sanitario, Infermieri, OSS, Tecnici Radiologia, Tecnici di laboratorio, Ostetriche, ecc. a partire dalle Graduatorie di Mobilità ASUR extra ASUR e Concorso Infermieri;
  • Mancata applicazione del CCNL 2016/2018, e conciliazione arretrati sui tempi di vestizione e svestizione degli indumenti da lavoro; 
  • Mancato rispetto Accordo riguardo le ore eccedenti presenti al 31/12/2018;
  • Mancanza di atti deliberativi e di trasparenza riguardo al pagamento delle varie indennità, prestazioni aggiuntive, straordinari, premialità ecc.
  • Totale disinteresse e mancata risposta da parte della Dirigenza AV5 e ASUR rispetto alla richiesta, più volte reiterata negli ultimi mesi, dalla scrivente OS di reperire e mettere a disposizione una stanza dedicata alle lavoratrici e ai lavoratori addetti ai collegamenti dei piani dell’ospedale Mazzoni che hanno gli stessi diritti degli altri dipendenti:
  • Piano emergenza 2021 che l’azienda deve presentare a inizio anno e che non è mai stato presentato e, come negli anni precedenti, mai sottoscritto.
  • L’ospedale di San Benedetto



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