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Vaccini, Marche al sesto posto
ma le dosi sono solo 176.000
«Arriviamo a farne 6.000 al giorno»

CORONAVIRUS - I dati nazionali ci collocano nella top ten ma rispetto alla popolazione totale la consegna è molto limitata. L’assessore alla Sanità Saltamartini: «I vaccini previsti in arrivo nel mese di marzo sono 100.000 Pfizer-Moderna e 100.000 Astrazeneca, ma la dotazione si esaurirà con over 80, servizi pubblici e una parte dei soggetti fragili». Sul tema, la Lega si scaglia contro il contro il Pd
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La tabella nazionale della somministrazione dei vaccini (fonte report del Governo)

di Federica Nardi

Le Marche nella top ten italiana per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini contro il Coronavirus. A oggi infatti si collocano al sesto posto, con un indice tra dosi ricevute e somministrate che si attesta all’83,4%.

Tuttavia le dosi non sono abbastanza, come ha più volte denunciato il mondo della sanità e anche l’assessore regionale Filippo Saltamartini, che anche oggi fa il punto sugli arrivi, sul cronoprogramma e sui piani futuri nel caso la fornitura primaverile ed estiva si rivelasse finalmente adeguata alla popolazione complessiva.

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Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

«Oggi nelle Marche sono arrivate 21.000 dosi Pfizer e domani è previsto l’arrivo di 16.700 dosi di Astrazeneca -dice Saltamartini-. I vaccini previsti in arrivo nel mese di marzo sono 100.000 Pfizer-Moderna e 100.000 Astrazeneca. Il modello attuale dei punti pubblici ne eroga 5.500-6.000 al giorno ed esaurisce la dotazione (vacciniamo 100.000 over 80 su 133.000 e con i 100.000 Astrazeneca i servizi pubblici ed una parte dei soggetti fragili)».

«Dal 15 entrano in azione di medici di famiglia per i vaccini a domicilio -continua-. Se da aprile, maggio e giugno arriveranno 1 milione di dosi allora si dovrà: aumentare il volume dei punti pubblici, avviare punti di vaccinazione di quartiere e nei comuni piccoli con i medici di famiglia, distretti e Usca e infine consegnare le dosi alle aziende per i dipendenti e alle associazioni».

Alla nostra regione sono arrivate in tutto 176.810 dosi e ne sono state somministrate 147.488. Nel dettaglio: 59.000 dosi sono andate ad operatori sanitari e socio sanitari, 23.000 a personale non sanitario, quasi 9.000 ad ospiti in strutture residenziali, 46.000 agli over 80 (che sono in tutto 133.000 nelle Marche), 4.000 alle forze armate e 6.000 al personale scolastico.

Con una popolazione di 1 milione e mezzo di persone, le dosi arrivate sono quindi molto esigue.

Lo sottolinea ad esempio oggi il consigliere regionale del Pd Andrea Mastrovincenzo, affermando che «solo il 2,4% della popolazione è stato vaccinato».

Ma la responsabilità, di certo, è sovra regionale in quanto la fornitura è stata più volte compromessa dagli interessi e dai cambi di rotta delle stesse ditte produttrici nonché dalle decisioni del governo centrale. Certo, l’organizzazione sta facendo fatica a correre dietro agli aggiornamenti continui, basti pensare che Astrazeneca inizialmente era per gli under 55, poi nel giro di pochi giorni per under 65 e ora sarebbe invece valido per tutti.

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La somministrazione del vaccino nelle Marche (fonte report del Governo)

La Lega non ha preso bene le critiche del Pd alla gestione della pandemia e della campagna vaccinale e risponde che «Saltamartini è costretto a fronteggiare due calamità: il Covid e la supponenza del Pd» e che inoltre le Marche sono «la prima regione d’Italia per la somministrazione di vaccini ogni 100 abitanti nel periodo tra il 1 e il 7 marzo. Con una percentuale al di sopra della media nazionale delle somministrazioni (che oggi è al 78,6%, ndr), si conferma anche tra le prime in Italia per efficienza».

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Renzo Marinelli, capogruppo Lega

A dirlo Renzo Marinelli, capogruppo Lega in Consiglio regionale, insieme agli altri consiglieri accusa il Pd di «alimentare l’inquietudine dei cittadini per pura propaganda».

«Ora i quadri regionali del partito di cui l’ex segretario Zingaretti si vergogna, smetteranno di atteggiarsi a comitato tecnico scientifico “de noantri” considerando come nemico la giunta regionale anziché il virus -continuano dalla Lega-. È ora che sindaci e consiglieri regionali del Pd smettano i panni di virologi da divano e polemisti per frustrazione da perdita delle poltrone di maggioranza. Basta con le bugie e con i dati presi a caso che il Pd sventola ogni giorno per alimentare la rabbia e la preoccupazione nei cittadini. Davanti all’evidenza dei dati, dimostrino finalmente quel senso di responsabilità di cui, finora, sono stati privi. La buona politica lavora per sconfiggere il virus, non sta a gingillarsi con una campagna elettorale a tempo scaduto».

 

 


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