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Copagri: «Bene l’impegno
del Governo con i sostegni,
ma per il comparto agricolo serve di più»

AGRICOLTURA - Il presidente Verrascina: «Le nostre imprese non hanno la possibilità, rispetto ad altri comparti, di chiudere i battenti e devono quindi sostenere costi superiori a quanto previsto nel decreto dell'esecutivo»
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Franco Verrascina, presidente Copagri

«L’effettiva efficacia delle nuove misure messe in campo dal Governo per sostenere le imprese in un momento di particolare difficoltà si misurerà dalla rapidità con la quale queste diventeranno realtà, ovvero verranno tradotte in testi attuativi così da andare a dare reale sollievo alle aziende, che in particolare nel settore agricolo hanno estremo bisogno di una boccata d’ossigeno».

Così il presidente della Copagri, Franco Verrascina, all’indomani dell’approvazione in Consiglio dei ministri del cosiddetto decreto legge Sostegni, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza Coronavirus.

«In attesa di conoscere il dettaglio degli interventi previsti per l’economia e per l’agricoltura, prendiamo atto con moderata soddisfazione dell’impegno dimostrato dal governo, che ha sensibilmente incrementato la dotazione del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali» prosegue Verrascina, che aggiunge:

«Ricordiamo però che le difficoltà alle quali devono far fronte le imprese agricole, che a differenza di quelle di numerosi altri comparti non hanno la possibilità di chiudere i battenti e devono quindi comunque sostenere sia i costi fissi che quelli variabili, sono molto numerose e richiedono ben altri stanziamenti rispetto ai circa 400 milioni di euro stanziati con quest’ultimo provvedimento. Alle ben note problematiche legate alle misure restrittive messe in campo per contenere la pandemia, infatti, si vanno a sommare le questioni ataviche che danni frenano lo sviluppo del primario».

«Tornando al decreto Sostegni – conclude Verrascina – tra gli altri interventi dei quali beneficerà, direttamente o indirettamente, il comparto primario, si segnalano l’aumento da 1 a 2,5 miliardi dello stanziamento per il Fondo per l’esonero dai contributi previdenziali per autonomi e professionisti, ivi compresi i lavoratori agricoli oltre a un intervento diretto a ridurre i costi delle bollette elettriche».


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