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Il muretto dell’asilo nido in bilico da otto anni

ASCOLI - Delimita la struttura comunale “Lo Scarabocchio” all’incrocio Via Buonarroti-Via Tullio Lazzari. Il danno venne causato da un’auto che non riuscì a fare la curva. Dopo il pronto intervento degli operai comunali, più niente. Si allunga la lista delle situazioni di degrado
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di Andrea Ferretti

 

Le segnalazioni di degrado e abbandono continuano. Per uno “scorfena” vincente (vedi le bacheche turistiche ripristinate come nuove) ecco che ne spuntano almeno due nuovi. Uno di questi è oggetto della segnalazione di un nostro lettore e si riferisce all’angolo Via Tullio Lazzari-Via Michelangelo Buonarroti. Siamo nel cuore del centro storico e nel mirino finisce il muro di cinta dell’asilo nido comunale “Lo Scarabocchio” che, chi ha i capelli grigi, chiama ancora “Maternità”.

 

Ebbene, otto anni fa (quindi non proprio ieri mattina), nel cuore della notte un’auto guidata da un ubriaco stava percorrendo Via Lazzari. Intento a svoltare a sinistra per Via Buonarroti, non riuscì a fare la curva a causa dell’elevata velocità e finì per tamponare una vettura in sosta, di proprietà di un residente, procurando danni notevoli all’auto. Non solo, ma la stessa auto danneggiata finì contro il muro che delimita il giardino del Nido in parte demolendolo e in parte facendolo rimanere in bilico.

 

Il Comune intervenne. Per evitare danni alle auto parcheggiate sugli stalli, gli operai fissarono sull’asfalto dei tondini di acciaio per reggere poi una rete plastificata arancione. Dopo circa un anno alcuni abitanti della zona, visto che i lavori di riparazione non venivano eseguiti e pressati (e stressati) dalla carenza di posti auto, rimossero quei tondini lasciando a terra la rete arancione in plastica, tuttora visibile. A distanza di otto anni, però, c’è ancora pericolo che il muro crolli. Se ciò dovesse accadere, pietre e inferriata finirebbero nel giardino del Nido visto che il muro è inclinato su quel lato. A pochi metri c’è lo spazio giochi all’aperto del Nido. I bambini, quando la temperatura lo permette, escono fuori, ma sono sempre controllati dalle attente educatrici e quindi non rischiano di avvicinarsi al pericolo.

 

A questo, insiste il nostro segnalatore, va aggiunto lo stato in cui versa quella che una volta era la colonna portante su cui appoggia il muro, e anche un problema igienico-sanitario. La rete plastificata finita a terra e mai rimossa da otto anni è infatti ricettacolo di fogliame, piccoli rifiuti e anche contenitori di plastica, con residui alimentari, per i gatti giornalmente sfamati da puntuali gattare.

 

A dirla tutta, di residui alimentari ne restano pochi, perché ci pensano “spazzini” come piccioni e pantegane, che nella zona proliferano.

 


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